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L’Assegno di Inclusione è stato sospeso: non lo riceverai a fine marzo e la colpa è tua

I soldi dell’Assegno di Inclusione di marzo non arriveranno a tantissimi percettori. Chi non sta attento al regolamento subisce le conseguenze della disattenzione. 

Bisogna assumersi le proprie responsabilità e nel caso della sospensione dei versamenti dell’Assegno di Inclusione l’INPS non ha alcuna colpa. Se i percettori non riceveranno i soldi a marzo sarà per una loro dimenticanza. Fortunatamente si può correre ai ripari.

Uomo accusato da un dito
L’Assegno di Inclusione è stato sospeso: non lo riceverai a fine marzo e la colpa è tua (Calciomercato.it)

Ricevere ogni mese l’Assegno di inclusione non significa avere la certezza che sarà così anche per i mesi successivi. Aver sottoscritto il Patto di Attivazione Digitale comporta degli obblighi per il percettore come recarsi periodicamente presso i Servizi Sociali o il Centro per l’Impiego. Questo perché la misura non vuole essere una paghetta come è accaduto per il Reddito di Cittadinanza ma un vero aiuto per chi vive una situazione economica difficile o si trova in condizioni di svantaggio sociale.

Ricordiamo che l’AdI spetta se nel nucleo familiare sono presenti minori, over 60, invalidi e se reddito e patrimonio non superano determinati limiti. L’ISEE, poi, deve essere inferiore a 10.140 euro (nuova soglia valida per il 2025). Proprio l’Indicatore della Situazione Equivalente Unica può essere la causa del mancato pagamento dell’Assegno di Inclusione a marzo 2025.

Niente ISEE aggiornato niente soldi

Tra gli obblighi dei percettori di Assegno di Inclusione c’è quello di compilare la nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica entro il 28 febbraio dell’anno corrente perché sappiamo bene che l’ISEE ha validità annuale, da gennaio a dicembre. Tardando la compilazione si subirà una sospensione dell’AdI. Esistono, però, altre cause che impediscono di ricevere i soldi a marzo.

Cartello di stop
Niente ISEE aggiornato niente soldi (Calciomercato.it)

Ritardi nell’elaborazione della DSU da parte dell’INPS a causa delle troppe domande inviate all’ente tra gennaio e febbraio oppure la mancata sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale per i nuovi beneficiari. L’inoltro della domanda di accesso all’Assegno di Inclusione, infatti, non è sufficiente per ricevere la prima erogazione. Solo dopo aver firmato il PAD tramite piattaforma SIISL scatteranno i versamenti.

Infine un’irregolarità nella domanda potrebbe essere la causa di uno stop dell’AdI a marzo. Ogni causa ha una soluzione per poter ricevere senza problemi la misura. Chi non ha ancora presentato la DSU deve procedere al più presto mentre qualora non fosse questo il problema bisognerebbe controllare lo stato della domanda accedendo al portale SIISL o chiamando il contact center dell’INPS oppure recandosi presso uno sportello di Poste Italiane. Una volta capito il motivo della mancata erogazione si potranno correggere eventuali errori o colmare le dimenticanze in modo tale da sbloccare i versamenti.

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