“Ronaldo pistola fumante”: CR7 inguaia la Juve e Agnelli

Tempesta sulla Juventus con l’inchiesta da parte della Procura di Torino e l’apertura di un’indagine anche da parte dell’organo Federale e della Uefa. Cristiano Ronaldo potrebbe mettere nei guai il club bianconero

Tempesta alla Juventus dopo l’azzeramento del CDA con le dimissioni anche dell’ormai ex presidente Andrea Agnelli.

Juventus, problema Ronaldo per Cobolli Gigli
Cristiano Ronaldo ai tempi della Juve ©LaPresse

La Juventus riparte da zero con Gianluca Ferrero nuovo numero uno del club bianconero e uomo di fiducia di John Elkann, Ad della controllante Exor. La ‘Vecchia Signora’ si difende dopo le indagini della Procura di Torino e dell’organo Federale, al quale si aggiunge l’apertura di un’inchiesta anche della Uefa sulla licenza e i bilanci della società piemontese.

Sullo scottante argomento, tra gli altri, è intervenuto anche l’ex presidente della Juve Giovanni Cobolli Gigli, in carica nel post Calciopoli dal 2006 al 2009. “Agnelli fu convinto che ingaggiare Ronaldo sarebbe stata una grande opportunità: per i ricavi enormi sul piano del marketing e perché avrebbe avvicinato la Juve alla Champions. Ma Marotta non era per niente d’accordo e si fece da parte – spiega sulle colonne de ‘Il Messaggero’ – Dopo, l’investimento di Ronaldo si rivelò troppo oneroso e nel frattempo Paratici, che aveva caldeggiato CR7, portò alla Juve altri investimenti su giocatori, e nuove spese, che hanno appesantito il bilancio e hanno messo il club nei guai. Non a caso arrivò una ricapitalizzazione da 700 milioni… e nel frattempo altri errori, come l’ingaggio di Sarri (lui stesso ammise che non fu un innesto felice) e scivolate, come la stupidaggine sulla vicenda Suarez, o il progetto Superlega, che nacque male e fu fermato subito. Ci dev’essere stato un cambiamento caratteriale in Andrea Agnelli”.

Juventus, Cobolli Gigli: “Agnelli è cambiato, gli stipendi sono un problema”

Juventus, inchiesta Procura e Uefa
Agnelli, Nedved e Arrivabene ©LaPresse

Cobolli si sofferma anche sui rischi che corre la Juventus in sede di giustizia sportiva: “Aspettiamo il lavoro dei magistrati. Non credo che la questione delle plusvalenze possa preoccupare, mentre quella del pagamento differito degli stipendi sì. Se ci fosse davvero Cristiano Ronaldo con una carta privata che parla di 19 milioni, quella sarebbe la pistola fumante… Ma è presto per parlare. E sono sicuro che gli avvocati di John Elkann lo aiuteranno per il meglio”.

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