TV PLAY | Ribaltone Italia e dimissioni doppie: “Dovevano farlo mesi fa”

Proseguono le riflessioni intorno alla selezione Azzurra, assente ingiustificata dai Mondiali di Qatar 2022

Con la Coppa del Mondo che sta per giungere al termine di una prima giornata che ha riservato sin qui sorprese clamorose come le sconfitte di Argentina e Germania rispettivamente contro Arabia Saudita e Giappone, in Italia vanno avanti le riflessioni su quello che sarà il futuro della Nazionale di Roberto Mancini e non solo.

Nazionale Italiana in crisi, De Paola: "Mancini e Gravina dovevano dimettersi"
Paolo De Paola in diretta su TV Play

La crisi del calcio italiano, oscurata per qualche mese dalla vittoria dell’Europeo nell’estate 2021, è tornata al centro del dibattito anche nel corso della diretta di Calciomercato.it in onda su TV Play. Questo pomeriggio, ad esempio, il giornalista Paolo De Paola è entrato nel merito di certe dinamiche che si vivono all’interno della Lega: “Una volta De Laurentiis e Lotito erano alleati, questo rapporto poi con il tempo penso si sia un po’ rotto e in questo momento si coglie la palla al balzo e si litiga”.

Un sistema che, come ammesso dal cronista, è pieno di contraddizioni: “Manca alla Lega però una linea strategica che porti da qualche parte, non c’è mai stata per la Media Company, per Beretta, per tanti argomenti, c’è stata sempre una grande litigiosità che agli occhi della gente è inspiegabile. Quindi capita che il presidente di turno urli perché rileva delle alleanze e delle cose che non vanno. Una volta c’era un collega, Fulvio Bianchi, che era bravissimo a spiegarci certe dinamiche. Ora in questo momento con la pandemia, un mondiale discusso e altri eventi c’è anche poca voglia di capire che dinamiche si stiano sviluppando”.

Nazionale Italiana in crisi, De Paola: “Mancini e Gravina dovevano dimettersi”

Nazionale Italiana in crisi, De Paola: "Mancini e Gravina dovevano dimettersi"
Roberto Mancini ©LaPresse

De Paola ha poi ricostruito quanto avvenuto negli ultimi anni per spiegare come si è arrivati all’attuale situazione: “Tutto il calcio italiano è andato in una direzione che era quella di fare la guerra a Lotito, perché a sua volta aveva dichiarato guerra al calcio italiano perché voleva prendersi tutto e ce l’aveva fatta, mettendo lì Tavecchio e mettendo lì Ventura che non aveva i prerequisiti per fare il ct. Voleva mettere Cicala. Le magliette della nazionale con cui scendeva in campo appropriandosi di simboli che non gli appartenevano”.

Il giornalista, infine, ha indicato alcuni dei responsabili delle ultime ‘sconfitte’ rimediate dal calcio italiano: “Nelle battaglie ci si è aggrappati a Gravina, ma non è che lui non abbia responsabilità nella seconda eliminazione alle qualificazioni Mondiali o nel caso D’Onofrio. Doveva andarsene già da mesi, lui come Mancini. È vero che l’AIA è un organo terzo e dopo Calciopoli ha acquisito un ruolo ancora maggiore, ma la massoneria nella classe arbitrale non la scopriamo ora, può essere buona o cattiva, ma non rende trasparente il tutto. Possibile che non si possa fare una pulizia? Se tu, presidente federale, non ti dimetti, anche se non hai il controllo dell’AIA, davanti a un caso come quello di D’Onofrio… non puoi non dimetterti, perché chi è deputato al controllo degli arbitri è un delinquente”.

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