Dimissioni ufficiali di D’Onofrio dopo l’arresto: le parole di Gravina

Dopo l’arresto del procuratore capo dell’Aia, Rosario D’Onofrio, arrivano anche le dimissioni ufficiali: le parole del presidente Gravina

Una pagina sicuramente brutta per il calcio italiano quanto successo giovedì scorso con l’arresto del procuratore capo dell’Associazione Italiana Arbitri, Rosario D’Onofrio. L’arresto è avvenuto da parte della Dda e la Guardia di Finanza per traffico internazionale di stupefacenti. Un caso che ovviamente lascia sconvolto l’ambiente del calcio italiano.

Gabriele Gravina, presidente della FIGC ©LaPresse

Secondo quanto riportato da ‘Ansa’ in queste ore sono arrivate anche le dimissioni ufficiali di Rosario D’Onofrio dal proprio incarico all’interno dell’Aia. In seguito anche il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha commentato l’accaduto dicendosi sconcertato, sottolineando che cercherà di tutelare in tutti i modi il calcio italiano. Un arresto che sicuramente ha colto di sorpresa tutto l’ambiente.

Arresto D’Onofrio, il presidente Gravina: “Sono sconcertato”

Gabriele Gravina, presidente della FIGC ©LaPresse

L’arresto di Rosario D’Onofrio nei giorni scorsi sconvolge il calcio italiano e ovviamente anche l’Associazione Italiana Arbitri, di cui era procuratore capo. Dopo l’arresto sono arrivate anche le dimissioni da parte di D’Onofrio dal proprio incarico. In queste ore a commentare l’accaduto è stato anche il presidente della Figc, Gabriele Gravina, che ai microfoni di ‘Ansa’ ha affermato:

“Ho chiesto immediatamente al presidente Trentalange un riscontro sulle modalità di selezione del Procuratore. Poiché la sua nomina è pertinenza esclusiva del comitato nazionale su proposta dell’Aia. La cosa certa è che la Figc assumerà tutte le decisioni che servono per tutelare la reputazione del mondo del calcio italiano e la stessa classe arbitrale”. Dunque un Gravina che decide di passare subito all’azione per evitare che quanto accaduto possa intaccare il mondo del calcio italiano. Rosario D’Onofrio era entrato nell’Aia nel 2013 e nominato sotto la presidenza di Trentalange come procuratore capo, ovvero alla guida dell’ufficio che indaga sulle eventuali irregolarità degli arbitri. L’Aia si sottolinea intanto come parte lesa nel caso. Dunque una pagina nera nel mondo del calcio italiano, un arresto inatteso che ha spiazzato tutti all’interno dell’Aia e, come sottolineato dalle parole del presidente Gravina, ora si cercherà di tutelare il calcio italiano nel migliore dei modi.

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