Le idee prima degli uomini: come giocherebbe la Juventus con Luis Enrique

La Juventus sta provando ad uscire dalle sabbie mobili di una classifica complicata, ma non si placano le voci sul futuro della panchina per il prossimo anno. Dalla Spagna la suggestione Luis Enrique: ecco come giocherebbe la squadra attuale col ct iberico 

I tifosi della Juventus non possono essere chiaramente soddisfatti per la stagione messa in piedi dai bianconeri di Massimiliano Allegri, già fuori dalla Champions, peraltro in malo modo, e lontani in campionato dalla vetta della classifica. Almeno dal punto di vista dei risultati, l’ultimo però è stato un periodo felice in Serie A con quattro vittorie consecutive raccolte dai bianconeri, nonostante qualche assenza pesante di troppo. Il gruppo si è esaltato in questo momento di difficoltà, e pure senza eccellere ha portato in dote 12 punti importanti per il prosieguo della stagione, con tanto di rete inviolata.

Come giocherebbe la Juventus con Luis Enrique
Luis Enrique © LaPresse

Al netto del tentativo di ripresa tiene comunque banco il futuro di Massimiliano Allegri, chiamato a non fallire per scongiurare l’ipotesi di un addio prematuro a fine stagione rispetto alla naturale scadenza contrattuale. In tal senso dalla Spagna hanno rilanciato anche il profilo di Luis Enrique, tecnico vincente soprattutto ai tempi del Barcellona, ed in grado di specchiarsi in un concetto di bel gioco che lo ha anche portato a vincere una Champions League proprio contro i bianconeri del primo Allegri.

Juventus, dalla Spagna rilanciano la suggestione Luis Enrique: come giocherebbero i bianconeri?

Come giocherebbe la Juventus con Luis Enrique
Juventus © LaPresse

Dopo una carriera da calciatore passata in patria tra Gijon, Real Madrid e Barcellona, l’avventura in panchina di Luis Enrique è iniziata proprio dalle giovanili catalane prima di andare a farsi le ossa in Italia alla Roma, ed ancora in Spagna al Celta Vigo. Poi un triennio brillante al Barça in cui ha messo in campo una sorta di tiquitaca 2.0 sulla falsa riga di quanto impostato dal maestro Guardiola.

Un mantra quello del bel gioco fatto di costruzione dal basso, ampio possesso palla, scambi rapidi in ogni zona del campo, pallino sempre saldamente tra i piedi e verticalizzazioni al momento opportuno. Un tipo di gioco che alla Juventus attuale manca e che sarebbe comunque complesso da andare ad inculcare dopo tanti anni abituati agli antipodi rispetto alle idee ferree di Luis Enrique. Facendo un ‘gioco’ ed ipotizzando però una nuova Juve con l’attuale ct iberico e la rosa attuale si potrebbe pensare ad un 4-3-3, marchio di fabbrica alimentato per larghi tratti anche con la ‘Roja’.

Nello schema tattico è prevista una retroguardia di qualità nella costruzione dal basso, con terzini di spinta e capaci di accompagnare la manovra, ed un mediano davanti alla difesa in grado di fare filtro con la sua qualità di attirare palloni e ripulirli in entrambe le fasi per i compagni. Serve quindi una sorta di facilitatore alla Busquets e che nella Juve attuale potrebbe essere ricoperto da Paredes, del quale però serve la sua versione migliore ancora non pervenuta a Torino. In difesa Bremer e probabilmente Gatti, vista la propensione ai giovani, potrebbero essere le scelte, con Danilo e Alex Sandro a completare il quadro (in attesa di un nuovo terzino sinistro).

Pogba sarebbe la mezzala perfetta per fisicità, qualità e gol, inserendo anche quel tiro dalla distanza poco esplorato dalle squadre di Luis Enrique, con un palleggiatore tra Miretti e Fagioli da lanciare. In attacco il tridente del ct spagnolo è spesso tecnico, motivo per cui potrebbe spiccare maggiormente Milik rispetto a Vlahovic, più bravo nel raccordo (anche se il serbo ha maggiori margini di miglioramento), con Chiesa e uno tra Di Maria e Kostic a completare un ipotetico reparto. Più che negli uomini o nei moduli sarebbero però le idee a fare la differenza rispetto alla gestione attuale.

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