Immobile torna nel 2023? Sarri risponde così. E sul mercato: “Ci vuole un miliardo…”

Le parole di Maurizio Sarri in conferenza stampa dopo Lazio-Udinese, con attenzione particolare ovviamente per le condizioni di Ciro Immobile

Un pomeriggio di grande rammarico per il risultato, di grande orgoglio per l’ennesima prestazione solida soprattutto a livello difensivo e di atteggiamento. La Lazio esce con uno 0-0 dal match con l’Udinese, ma anche con tanta ansia per l’infortunio di Immobile. “Rammarico per il mercato? Avere un vice-Immobile con numeri simili è dura, lui è tra i primi 3-4 in Europa. Quando vengono a mancare questi giocatori è chiaro che le ripercussioni ci sono. Vediamo di fare in modo che sia meno possibile, ma per noi è una assenza pesante”, le parole di Maurizio Sarri in conferenza stampa.

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Sarri © LaPresse

Il tecnico biancoceleste resta orgoglioso della crescita dei suoi: “Per vincere contro di noi adesso ci devi battere, perché la squadra è tosta a chiudere, è aggressiva sulle palle vaganti e perse. Sono contentissimo dell’atteggiamento dei giocatori, l’Udinese era il peggior avversario possibile alla terza partita in sei giorni, invece siamo stati in partita. Mi fa piacere che i ragazzi dietro stiano facendo molto bene, e anche con uomini diversi i risultati sono simili”. Il focus resta però Immobile e qualcuno teme che il suo 2022 sia finito: “Penso che sia troppo pessimista. Aspettiamo, magari è un infortunio di dimensioni più ridotte. L’idea a volte te la fai male in certe situazioni, a volte un giocatore ti dice ‘mi sono rotto tutto’ e poi hanno un primo grado o viceversa. Quando si parla di inforutnio muscolare fino a che non c’è l’esame strumentale è difficile farsi un’idea”.

Sarri e il vice-Immobile: “Fosse per me spenderei una miliardata. Cancellieri? Fuori dalla realtà”

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Sarri © LaPresse

Le domande dei giornalisti tornano al mercato e Sarri risponde così: “Se lo fanno fare a me ti spendo 1 miliardo e due o tre, al vice-Immobile ci si arriva. Il mercato è fatto da richieste tecniche dell’allenatore, da necessità, budget, inutile fare tanti discorsi. Noi dovevamo ringiovanile la squadra, poi se lo faccio io il mercato una miliardata penso di poterla spendere”. Si parla però ancora di crescita: “A livello di mentalità questa squadra è cresciuta. L’anno scorso dopo il rosso di giovedì avremmo avuto uno sbandamento e ora la squadra ha capacità di restare in partita. Dobbiamo tenere tutto sotto controllo, ora non si può dire che questo difetto non c’è più, ma stiamo facendo passi avanti”.

La questione Cancellieri torna a essere centrale: “L’anno scorso Anderson fece la punta e la Lazio fece tanti gol. Le caratteristiche sono diverse, il mio pensiero è stato di togliere tutti i riferimenti ai loro difensori, forti e aggressivi, portarli nell’acqua alta. Poi se si pensa che Cancellieri possa fare quello che fa Immobile dopo un mese che ci prova è lontano dalla realtà. Vecino? L’ho spostato davanti alla difesa per aumentare la qualità in campo, ma non perdendo tanto in fisicità altrimenti ogni palla ferma era un disastro. Rinunciare alla fisicità del tutto, visto le condizioni del terreno, non era fattibile. Avevamo preparato una serie di uscite da dietro muovendo la palla col portiere, e appena fatto il riscaldamento abbiamo cancellato tutto. O la Lazio cambia allenatore, perché io non ci so giocare in altro modo, o ci rimettono a posto il terreno o ci fanno giocare in un altro stadio”.

La Lazio ha comunque 21 punti dopo 10 partite: “Quando ti guardi indietro i rimpianti li hai sempre, ma fanno parte della stagione. I punti buttati al vento sono stati a Genova con la Samp. Sono soddisfatto di quello che vedo più che dei punti. Sta diventando una squadra adulta, bella, tosta, dura, disposta al sacrificio, che non si arrende, qui dobbiamo partire. Ventuno punti in dieci partite è tanta roba”. Infine su Provedel: “Avevo l’impressione di un ottimo livello, ma sta sorprendendo in positivo perché sta andando su livelli davvero importanti. Maximiano non sta benissimo, ha difficoltà ad allenarsi, ha un po’ di borsite a un’anca e fa fatica ad allenarsi sul campo, per cui fa un altro tipo di lavoro”.

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