La Juventus si lecca le ferite ancora una volta dopo il ko con il Maccabi, da Allegri alla dirigenza non si salva nessuno: attacco in diretta
Quinta sconfitta stagionale e Juventus sempre più infilata in un tunnel di cui non si vede l’uscita. I bianconeri sono ormai soltanto la bruttissima copia della squadra che furono e dopo la sconfitta con il Maccabi Haifa sono a un passo da una eliminazione europea molto più prematura del previsto.
Le difficoltà ancora una volta appaiono evidenti, con una prestazione inguardabile che chiarisce come Allegri e soci siano in crisi profonda e incapaci di trovare soluzioni. Il calendario incombe e non c’è tempo per tirare il fiato, sabato sarà la volta del derby con il Torino. La società e l’allenatore hanno deciso per il ritiro per cercare di fare quadrato, ma basterà? La sensazione è quella di un ambiente dove lo scollamento è palpabile a tutti i livelli.
Juventus allo sbando: “Una tribù dove fanno ciò che vogliono. Ritiro? Una cosa ridicola”
Tony Damascelli de ‘Il Giornale’, ai microfoni di ‘Radio Radio’, spara ad alzo zero su tutto l’ambiente. Non solo Allegri sulla graticola, ma anche Agnelli, il resto della dirigenza e il parco giocatori: non si salva nessuno. Ecco la sua analisi impietosa: “Segnalerei il fatto che dopo Danilo sia andato a parlare ai microfoni Bonucci, non richiesto e in maniera totalmente autoreferenziale, come se non potesse farne a meno. E’ uno spogliatoio in cui ognuno fa quello che desidera, è questo il problema della Juventus. Ossia la mancanza vera di vergogna. C’è una tribù che si protegge e che viene protetta dal presidente, che deve spiegare e giustificare i propri errori. La vergogna per cos’è? Per aver scelto Allegri? Per aver mandato via Marotta e Paratici? Per aver promosso Cherubini e chiamato Arrivabene? Non capisco. E poi la questione dell’ingaggio di Allegri: chi li ha obbligati a fargli un contratto simile? Il ritiro al J-Hotel, poi, è una delle cose più ridicole che abbia mai visto. Alla fine, ieri non è successo niente, perché non è cambiato niente: tutti sono ancora al loro posto, esattamente come prima della partita. La Juventus non è stata rifatta come avrebbe dovuto. Si è affidata a persone che non hanno una competenza adeguata del calcio. L’unico dirigente decente è Nedved, che comunque di fatto è ancora un giocatore”.