Higuain si sfoga dopo l’annuncio del ritiro: “Sempre più tossico”

In Italia il ‘Pipita’ ha indossato le maglie di Napoli e Juventus. “Momenti impossibili da dimenticare”

“Non sarà nel calcio, ma c’è sempre tempo per cambiare idea, il futuro di Gonzalo Higuain che l’altro giorno ha annunciato il ritiro: “Almeno a breve termine non intendo restare nel calcio – ha detto l’argentino a ‘Goal.com’ – E’ un mondo che ogni giorno diventa sempre più tossico e non mi ci vedo più dentro“.

Napoli, Juventus, ritiro e futuro: parla Gonzalo Higuain
Gonzalo Higuain ©️LaPresse

In questo momento non sto pensando alla mia vita dopo il ritiro – ha aggiunto il ‘Pipita’ – ma questo campionato e questo Paese mi hanno fatto imparare e capire come posso godermi tutto ciò che prima non ero in grado di fare. Amo mia figlia e mia moglie, la mia vita ruota attorno a loro. Sono quelli che sono con me nel bene e nel male. Per quanto riguarda le altre attività, magari mi piacerebbe esplorare il mondo della cucina, suonare la chitarra o imparare l’inglese”.

Higuain: “Affetto reciproco con Real, Napoli e Juve. Ma nel calcio non tutto è bello…”

Napoli, Juventus, ritiro e futuro: parla Gonzalo Higuain
Gonzalo Higuain ©️LaPresse

L’Inter Miami l’ultima tappa di una carriera straordinaria, vissuta in maniera intensa anche nel nostro Paese tra Napoli, nel quale approdò dopo la rottura con il Real Madrid, e Juventus che lo ‘scippò’ agli azzurri pagando la clausola da 90 milioni: “Il mio rapporto con le squadre in cui ho giocato? Se devo giudicare in base al tempo che ho passato in un club, posso dire Real Madrid, Napoli, Juve per l’affetto reciproco che mi lega a queste piazze – ha risposto – Ho vissuto bei momenti in tutti i club in cui ho giocato e anche in Nazionale“.

A Napoli, al di là di come sia finita, è stato un idolo: “I cori e l’affetto dei tifosi azzurri sono momenti impossibili da dimenticare. E’ una delle sensazioni più belle che puoi provare da giocatore, ossia sentire uno stadio pieno di persone che urla il tuo nome dopo un goal: mi viene la pelle d’oca a pensarci oggi. Ma può succedere anche il contrario. Nel calcio non è tutto bello. Un giorno 60mila persone stanno urlando il tuo nome, quindici giorni dopo potrebbero insultarti”.

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