Milik, che impatto sulla Juve: incide ogni 97’, Vlahovic ogni 156’. Il futuro è suo

I numeri raccontano benissimo l’ottimo impatto di Arkadiusz Milik sul pianeta Juve nonostante le difficoltà di squadra 

Nella Juventus che fatica e che sembra arrovellata dentro la questione tecnica (Allegri sì, Allegri no) una certezza ha un nome e un cognome forse inaspettati: Arkadiusz Milik. In questo avvio di stagione l’attaccante polacco tornato in Italia dall’Olympique Marsiglia ha segnato 3 gol, uno in meno di Dusan Vlahovic, ma giocando la metà del tempo. Con la rete annullata contro la Salernitana tra mille polemiche, il bilancio sarebbe stato esattamente alla pari ma con minutaggio a netto sfavore del polacco. E questo è un dato nel dato che non può passare inosservato, quando si parla di attaccanti e medie gol: il serbo ha giocato 621 minuti, l’ex Napoli 291, con un complessivo rispettivamente di media di un gol ogni 156 minuti e uno ogni 97.

I numeri di Milik fanno sorridere: il futuro è suo
Arek Milik @LaPresse

Ma dietro ai numeri che una valenza la hanno sempre, c’è un modo diverso di impattare la partita che pesa e conferma il segno di questa incidenza. Milik è stato preso dalla Juventus la settimana prima che si chiudesse il mercato: operazione da 800 mila euro di prestito e diritto di riscatto fissato a 7 milioni più 2 di bonus al raggiungimento di certi obiettivi. Il dubbio, dentro questa operazione, poteva essere riferito alle condizioni fisiche dell’attaccante polacco, che comunque dopo il doppio guaio serio al ginocchio sinistro prima e al destro poi durante la sua avventura al Napoli, ha giocato una stagione in Ligue 1 con l’OM segnando 16 gol in 40 partite.

C’è chi sostiene che forse sarebbe stato meglio non mettere alle spalle di Vlahovic un concorrente così pressante: è una chiave di lettura che questo avvio di stagione potrebbe anche confermare, fatto sta che finora nella valutazione dei primo mese e mezzo di stagione Milik sta dando segnali più rassicuranti dal punto di vista della forza impattante sui match quando è chiamato in causa. Qualcosa di incontrovertibile di cui è consapevole anche la squadra, evidentemente: uno dei labiali della discordia sul tema Allegri è quello carpito a Di Maria che a fine gara, dopo la debacle di Champions con il Benfica, chiede all’attaccante polacco: “Ma perché ti ha cambiato?”.

Juventus, i numeri di Milik fanno sorridere: il futuro è suo

I numeri di Milik fanno sorridere: il futuro è suo
Arek Milik @LaPresse

L’altra sensazione è che in questa Juventus, Vlahovic debba spesso risolversela da solo anziché arrivare al gol attraverso la manovra e il servizio dei compagni. Insomma quanto il serbo sia funzionale all’idea di calcio di Allegri non è ancora chiarissimo ma rappresenta sicuramente un problema, vista l’importanza dell’investimento che è stato fatto con la Fiorentina quando è stato acquistato a gennaio scorso.

L’elemento che sembra chiarissimo è che alla fine della stagione il riscatto di Arkadiusz Milik – viste le cifre con cui è stata costruita l’operazione – è qualcosa che la Juventus porterà a compimento in modo quasi automatico, ancor più se il rendimento continuerà ad essere questo. Arrivato a 28 anni il bomber polacco ha una voglia matta di incidere sulla Serie A come la prima esperienza con il Napoli non gli aveva consentito fino in fondo per i due pesanti infortuni. All’orizzonte c’è un Mondiale da giocare con la sua Polonia. Al di là delle questioni ambientali aperte in casa Juve, a livello personale un modo migliore per iniziare la sua avventura con la maglia bianconera l’ex azzurro non poteva immaginarlo.

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