Italia ripescata ai Mondiali, è arrivata la decisione UFFICIALE

La FIFA ha diffuso pochi minuti fa la sentenza definitiva dopo il ricorso presentato da Cile ed Perù sull’estromissione della Colombia dai Mondiali

Come anticipato nella giornata di ieri in merito al possibile ripescaggio dell’Italia ai Mondiali di Qatar 2022, questo pomeriggio è arrivata puntualissima la sentenza definitiva da parte della Fifa in merito al ricorso che era stato presentato da Cile e Perù.

Italia ripescata ai Mondiali, è arrivata la decisione UFFICIALE
Roberto Mancini ©LaPresse

Le due Federcalcio, difatti, richiedevano la squalifica dell’Ecuador dai prossimi Mondiali per aver impiegato nella fase di qualificazione il difensore Byron Castillo, calciatore ecuadoriano ma – secondo alcune indagini tra cui quella del ‘Daily Mail – nato in Colombia nel 1995 e non in Ecuador nel 1998, e dunque in possesso di un falso certificato di nascita.

Ad ogni modo, dopo l’archiviazione del caso da parte della Commissione Disciplinare, anche la Commissione d’Appello Fifa ha deciso di respingere ufficialmente il ricorso, spegnendo le speranze residue di Cile e Perù. Nulla da fare, dunque, anche per l’Italia di Roberto Mancini, che già in partenza – rispetto alle due selezioni sudamericane che avevano presentato ricorso – aveva davvero poche chance di essere ripescata.

Italia, addio ai Mondiali di Qatar 2022: la decisione UFFICIALE

Italia ripescata ai Mondiali, è arrivata la decisione UFFICIALE
Roberto Mancini ©LaPresse

Questo il comunicato ufficiale diffuso sui canali della Fifa: “La Commissione d’Appello FIFA si è pronunciata sui ricorsi presentati dalla Federcalcio cilena (FFCH) e dalla Federcalcio peruviana (FPF) nei confronti della decisione presa dalla Commissione Disciplinare FIFA sulla potenziale ineleggibilità del giocatore Byron David Castillo Segura in merito alla sua partecipazione a otto partite di qualificazione della nazionale della Federcalcio ecuadoriana (FEF) nella competizione preliminare della Coppa del Mondo FIFA Qatar 2022″.

Questa la sentenza che conferma quanto già ribadito in precedenza dalla Commissione Disciplinare: “La Commissione di Appello, esaminate le argomentazioni di tutte le parti e previa udienza, ha confermato la decisione della Commissione Disciplinare di archiviare il procedimento avviato nei confronti della FEF. Riteneva, tra l’altro, che sulla base degli atti presentati il ​​calciatore fosse da ritenersi titolare della cittadinanza ecuadoriana permanente ai sensi dell’art. 5 par. 1 del Regolamento FIFA che disciplina l’applicazione degli statuti”.

Infine, qualora Cile e Perù volessero proseguire la loro battaglia, potrebbero far appello in ultimo grado dinnanzi alla Corte Arbitrale dello Sport: “Le risultanze della decisione adottata dalla Commissione di Appello sono state comunicate in data odierna agli interessati. La presente decisione resta impugnabile davanti alla Corte Arbitrale dello Sport”.

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