Immobile, rammarico Lazio: “Peccato. Nazionale? Ho parlato con Mancini…”

Ciro Immobile ha parlato del campionato di Lazio e Nazionale, ma anche del passato e il retroscena con Klopp

Ciro Immobile è ormai l’uomo simbolo per eccellenza della Lazio, avendo superato anche una leggenda come Silvio Piola. E anche per la Nazionale, nonostante qualche critica, resta il punto di riferimento in attacco, oltre che il titolare della squadra che ha vinto l’Europeo.

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Ciro Immobile ©LaPresse

Il bomber biancoceleste è stato raggiunto in Sardegna da ‘Sky Sport’, nel curioso scenario di una pista di go-kart: “Il mio rapporto col calciomercato? Gli anni in cui sono uscito dalla Juve sono stati anni tormentati con prestiti e contropartite, ho cambiato un po’ di città e squadre, ho fatto un po’ di esperienza prima di fermarmi alla Lazio con un contratto praticamente a vita”. Ma Immobile ha girato anche all’estero: “Quando ho incontrato Klopp mi ha raccontato tutta la storia di come mi aveva scelto, aveva visto 60 partite, mi seguiva già da sei mesi, mi ha fatto piacere perché è un grande personaggio”.

Immobile, rammarico Lazio: “Peccato sia finito il campionato”

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Ciro Immobile ©LaPresse

Un pensiero anche per Zdenek Zeman, che sembra vicinissimo al ritorno al Pescara: “Mi fa piacere che torni, dove abbiamo fatto tanto insieme. Una bella storia”. Poi un passo indietro sulla stagione della Lazio, la prima con Maurizio Sarri in panchina: “Il lavoro più duro è stato sulla difesa, il reparto che ha subito uno scombussolamento tattico e ha avuto problemi all’inizio. C’era sempre palla scoperta e la difesa andava in difficoltà, poi ci sono stati gli infortuni di Acerbi e Luiz Felipe, per fortuna Patric ha fatto un campionato di livello e Lazzari si è ripreso. Peccato che sia finito il campionato, si era trovata una quadra e ci stavamo divertendo. Altre dieci partite e vincevamo lo scudetto? Sì, stavamo andando bene (ride, ndc)”.

Poi sulla Nazionale: “Ho sentito Mancini prima delle convocazioni, abbiamo parlato del mio infrotunio, sta facendo un lavoro importante, ho visto le partite. Soprattutto con Germania e Ungheria abbiamo espresso un gioco più verticale e mi fa piacere, si sfruttano di più le mie caratteristiche quindi sono felice. L’Europeo rimarrà per sempre nella mia vita, non si vinceva da 60 anni e ci siamo riusciti”.

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