Rivoluzione Juventus: “Exor cerca investitore straniero. Dybala trattato come oggetto”

Le ultime news Juventus registrano le dichiarazioni sugli ex Ronaldo, Marotta e Sarri oltre che sui piani di Agnelli e il futuro di Dybala

Domani riparte il campionato e per la Juventus c’è subito una sfida decisiva in ottica corsa Champions. I bianconeri di Allegri saranno di scena allo stadio ‘Olimpico’ contro la Lazio: serve un successo per agguantare i capitolini in classifica.

Paulo Dybala © LaPresse

Di questo e molto altro ancora ha parlato l’ex presidente della Juve Giovanni Cobolli Gigli ai microfoni di ‘Radio Radio’, non risparmiando critiche: “Da juventino sono preoccupato e dispiaciuto. Avevo visto dei segnali di ripresa, nei risultati e non nel gioco, ma poi le sconfitte contro Sassuolo e Verona hanno fatto ripiombare la squadra indietro in classifica. Considerate le performance di Napoli, Milan e Inter, arrivare quarta per la Juventus non sarà semplice, ma è l’obiettivo da raggiungere a tutti i costi, magari con un regalo delle altre come accaduto la passata stagione all’ultima giornata col Napoli. La trasferta con la Lazio è complicata e cruciale, ma alla Juve non servono più pareggi: deve ritrovare la grinta e vincere”.

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“Anche come piccolo azionista sono preoccupato: ho dovuto partecipare ad un aumento di capitale di 300 milioni di euro e ora dovrò partecipare ad un altro di 400 milioni. La Juve è una società per azioni quotata in borsa: teoricamente dovrebbe distribuire dei dividendi anche se nel calcio non succede mai. Non so a quanto è il titolo adesso, ma francamente non penso si possa risollevare nel breve periodo. Questo è il frutto di una gestione che nel bene o nel male ha accumulato perdite per diverse centinaia di milioni e ha un indebitamento prima dell’aumento di capitale di oltre 300 milioni di euro. I nove scudetti sono stati portati a casa con grandissima ambizione e capacità. Le cose hanno iniziato a vacillare tre anni fa quando si è deciso di fare un grossissimo investimento su un solo calciatore e mi riferisco ovviamente a Cristiano Ronaldo, che costava 80 milioni l’anno e che nonostante i tanti gol, ognuno dei quali è costato quasi 3 milioni, non poteva contribuire a dare alla Juve quel boost che gli azionisti si aspettavano”.

Juventus, Cobolli Gigli: “Nessuno come Marotta. Nedved non può fare il vicepresidente”

Cobolli Gigli e Agnelli © LaPresse

Cobolli Gigli boccia l’affare Ronaldo anche per un altro motivo: “E’ stato un investimento sbagliato che ha portato all’addio di un dirigente preparato come Marotta che sta facendo bene in una squadra complicata come l’Inter e che è stato sostituito da persone non in grado di fare il suo mestiere. Cambiare la filosofia di gioco della Juve affidandosi a Sarri fu un errore, lo stesso dicasi di giocatori presi a parametro zero ma pagati tantissimo di stipendio che poi non hanno reso. La prima cosa da fare adesso è ridurre l’indebitamento”.

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Parole al miele, invece, per Paulo Dybala: “Lo avrei fatto rinnovare due anni fa invece di trattarlo come un oggetto, senza neanche avvertirlo, per pensare di venderlo al Tottenham piuttosto che allo United. Nell’ultimo campionato non ha fatto molto per gli infortuni, ma con Sarri aveva fatto molto bene. E’ il perno centrale della Juventus del futuro anche se non è più giovanissimo. Mi auguro solo che possa guarire in fretta e definitivamente per chiudere questa storia del contratto che dura da tre anni e che non giova alla testa del calciatore”.

Infine un giudizio sulla gestione ed il futuro del club bianconero: “La mia sensazione è che la Exor non sia soddisfatta di come stia andando la Juve e non sia propensa a sostenerla. E’ un investimento che molti gradirebbero non fare nella famiglia Agnelli. Qualcuno potrebbe anche cercare un azionista da affiancare, inevitabilmente uno straniero. Nedved? Lo adoro come persona e lo adoravo come calciatore, ma trovo un errore averlo fatto vicepresidente: un ruolo in cui la diplomazia e la comunicazione sono importanti, mentre lui se si incazza prende a calci le bottigliette come faceva da giocatore. Non è fatto per questo mestiere”.

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