Roma, Mourinho: “È stato il dio del calcio. Reynolds? Altri hanno Dumfries”

Mourinho scatenato in conferenza stampa dopo la vittoria all’ultimo respiro col Sassuolo da parte della Roma

Mourinho in ansia: aggiornamento della Roma sull'infortunio in nazionale
José Mourinho ©️Getty Images

Jose Mourinho fa il suo show in conferenza stampa dopo il 2-1 col Sassuolo all’ultimo respiro. Una partita complicatissima che la squadra di Dionisi poteva vincere senza scatenare alcuna polemica. Nel post un Mou alla millesima panchina e decisamente provato: “Ho già detto che tutta la settimana sono stato bugiardo anche con me stesso, a convincermi che non fosse una partita speciale. Penso che 1000 è un numero che non dimenticherò mai. Sarebbe stata una sconfitta che mi sarei portato fino all’ultimo giorno, o una vittoria come in questo caso. Pinto dice che è stata la giustizia del dio del calcio che non poteva permettere che Mourinho non vincesse la partita numero mille. E forse aveva ragione. Poteva finire in qualsiasi modo e qualsiasi cosa sarebbe stata giusta. Se loro avessero vinto sarei stato zitto perché era meritato, ma anche noi avevamo meritato, non dimentichiamo che Rui Patricio è il nostro portiere. Partita incredibile anche per il Sassuolo, ma saranno orgogliosi anche loro. Per noi fantastico, tre punti davvero difficili”.

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Roma-Sassuolo, Mourinho: “Gli altri hanno Dumfries e Danilo…”

Mourinho, allenatore della Roma
Mourinho © Getty Images

Mourinho poi spiega le condizioni di alcuni giocatori: “Una partita tremendamente difficile, dopo due settimane orribili. Anche se abbiamo giocato solo con tre giocatori che hanno fatto 90 minuti in nazionale, poi Pellegrini e Mancini che non si sono allenati, Karsdorp ha avuto un problema all’inizio della settimana, gente con crampi. Se vogliamo pressare alto con loro è difficilissimo, con i centrali e Lopez sono difficili da pressare, è un gioco esigente. Sull’1-1 ho voluto rischiare solo con Cristante a centrocampo e due attaccanti fissi con tre dietro. Potevamo vincerla, ma gli abbiamo lasciato tanto spazio e anche loro potevano segnare. E’ un rischio che possiamo prenderci quando l’autostima e la fiducia sono alte, anche la connessione tifosi-squadra, fino all’ultimo minuto. Anche dopo la frustrazione dei soli tre minuti di recupero. Dico sempre che quando la mia squadra deve fare un gol sono sempre 3 i minuti di recupero, quando dobbiamo difendere sono 7-8. Ma anche così siamo arrivati fino all’ultimo con le difficoltà ed è una mentalità top. Con Fiorentina e Sassuolo sono state partite difficili e anche la prossima in casa lo sarà. E’ una Serie A diversa da quella che ho conosciuto 10 anni fa. La mia Inter era più forte, ma c’erano quelle due squadre e le altre 3-4 dietro. Oggi ce ne sono due di un livello di rosa completamente diverso, poi ci sono 8-9 squadre, da Fiorentina a Sassuolo e Udinese, insieme agli altri che hanno concluso nelle posizioni alte dello scorso anno. Giocano tutti a calcio, non esiste più la squadra che si chiude, che si difende solamente anche contro una squadra importante. Fiorentina e Sassuolo hanno giocato come abbiamo visto. E’ una Serie A difficile, ma complimenti ai miei ragazzi e alla connessione con i tifosi”.

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Mourinho © Getty Images

Anche sulla scelta di inserire Reynolds Mourinho è abbastanza schietto: “Karsdorp era ‘morto’, aveva i crampi, Boga e Traore lo stavano ammazzando perché non reagiva più per la stanchezza. Se avessimo segnato non lo avremmo fatto per merito suo, ma se invece avessimo subito gol su una ripartenza poteva magari essere colpa sua. E ho messo Reynolds perché era l’unico terzino, se ci fosse stato Ibanez in panchina avrei messo lui ma non c’era. E’ questa la differenza tra noi e gli altri, vedi i giocatori che ha messo Inzaghi, di qualità ed esperienza che possono portare qualcosa negli ultimi 20-30 minuti. Per noi è diverso, però in alcune posizioni abbiamo giocatori importanti come Perez, El Shaarawy e Shomurodov. Bryan ha potenziale ma è un ragazzino. C’era una palla, sul 2-1 per noi, in cui lui provoca una rimessa laterale. Ma lì devi mettere la palla dove sono i Friedkin e invece è rimasta lì e il Sassuolo ha fatto un’azione in più. Queste cose devono imparare i giovani, ma le 4-5 top hanno queste alternative in più. L’Inter ha Darmian e Dumfries, la Juve Danilo e de Ligt, questi ragazzi devono crescere poco a poco. Ma anche questo è bello”.

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