La lezione inglese: Wembley e Wimbledon pieni, la politica italiana prenda appunti

Wimbledon prima e Wembley poi hanno lanciato un segnale inequivocabile: in sicurezza, ma basta con la paura

La speranza nel nostro paese passa, troppe volte, da fiumi di parole, forse anche inopportuni. Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, anche i nostri microfoni, da tempo va sostenendo la tesi di una riapertura graduale degli stadi. Il teorema è: partiamo con il 25% a fine agosto e poi da settembre iniziamo ad aumentare. Un’idea prudente, conciliante con la sicurezza di chi governa un paese straziato dalla pandemia. Costa è politico attento e uomo di buon senso: alle volte, però, bisogna provare ad andare anche oltre il normale buon senso. dall’Inghilterra arriva una lezione pesante per l’Italia che sta provando a ripartire.

Perché gli impianti a Wimbledon e a Wembley pieni hanno segnato un punto di non ritorno dal quale anche l’Italia non può prescindere. Con le dovute precauzioni, usando le dovute tecnologie, senza continuare ad instillare panico in chi vuol vedere la fine di un tunnel così oscuro. La politica italiana aiuti e supporti lo sport: guardando gli stadi di calcio ma non solo ad essi. Perché riportare tifose e tifosi negli impianti diventa l’elemento determinante per consentire alle società di continuare a produrre quello immenso indotto economico che si chiama campionato di Serie A.

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Wimbledon
Wimbledon 2021, impianto pieno @Getty Images

La politica regali normalità all’Italia attraverso lo sport

Dopo quello che tutti abbiamo visto a Wimbledon e da Wembley, si trovi la strada per far diventare concreta la proposta del presidente De Laurentiis di portare negli stadi tutti coloro i quali si sono vaccinati o che comunque sono immuni. Studi scientifici hanno dimostrato la validità di questa possibilità. Di recente, anche il professor Walter Ricciardi consigliere del ministro della Salute, Roberto Speranza, ha validato questa ipotesi. La Serie A e la FIGC si sono mossi concretamente con una richiesta formale alla politica italiana: ora, è il momento delle risposte anche per lo sport, partendo dal calcio.

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Il presidente Mattarella ha visto, tastato: e non potrà che guardare con favore ad un ritorno alla normalità anche nel suo paese. Dal sottosegretario Vezzali è lecito attendersi un’accelerazione importante nelle prossime ore entro pochi giorni l’esempio di Wimbledon e di Wembley venga assunto come lezione positiva e non come l’ennesima dimostrazione che altrove si può in Italia no.

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