Lazio, Sarri: “Lasciare il Chelsea è stato un errore clamoroso”

Le parole di Maurizio Sarri a 360°: dall’addio al Chelsea fino a quello alla Juventus, passando per lo scudetto perso a Napoli

Maurizio Sarri, allenatore della Lazio, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di ‘Sportitalia‘: “Secondo me quest’anno non c’erano le condizioni per subentrare in corsa. Il calcio che ho visto quest’anno era difficile trovare l’entusiasmo e la voglia giusta per rientrare. Non è stato un anno particolarmente pesante, non mi è pesato star fuori. E’ chiaro che dopo un anno la voglia prende il sopravvento”. Il tecnico ha anche parlato di Lazzari: “Quando un giocatore ha questa gamba penso si possa adattare a tutto”.

La chiamata del Napoli – “Non ho preso in considerazione un ritorno perché non avevo la certezza di essere molto utile in corsa, e non c’erano tanti presupposti. Tutti i club che mi hanno cercato durante la stagione ho detto la stessa cosa. Sarei stato disponibile a luglio. E’ vero che mi hanno chiamato, era una semplice informazione sulla disponibilità, non una trattativa”.

Mertens – “E’ stata anche una fortuna. Per una partita a Bergamo siamo rimasti in dieci, loro attaccavano a pieno organico. C’erano tanti spazi per ripartire e si è tolto Higuain per Mertens. In un quarto d’ora ha preso due rigori e fatto il diavolo a quattro. L’anno in cui si è perso Higuain e qualche difficoltà a giocare il nostro calcio, si torna a quel tentativo. Mi ricordo la discussione nello spogliatoio, con Dries che mi diceva ‘Ma secondo te lo posso fare?’ Io dissi ‘secondo me puoi fare 18-20 gol’. Ne fece 28”.

Scudetto perso a Napoli – “Chelsea o Juventus? Mi sono divertito tanto al Napoli. Scudetto perso in albergo? Resto di quell’idea. Tutti sanno a cosa mi riferivo. La realtà è che la squadra aveva uno spiraglio aperto che è stato chiuso in due minuti. Ho visto giocatori piangere per le scale”.

Roma – “Non ci ho mai parlato direttamente, secondo i miei agenti siamo stati abbastanza vicini alla Roma”.

Sulla vendita di Ronaldo – “Dipende dalle esigenze del club. Se l’esigenza è quella di risparmiare sugli ingaggi bisogna fare un tipo di scelta. Meglio rinunciare a lui che a 5-6 giocatori per cui il risparmio sarebbe lo stesso”.

Sul 4-3-3 alla Lazio – “Cambiando qualche giocatore, non ci sono esterni alti e qualcosa bisogna cambiare. Ho giocato per anni col 4-2-3-1 ed ero integralista, così come con il 4-3-1-2 e 4-3-3. Ho fatto tanti moduli diversi. Faccio fatica a fare la difesa a tre. L’idea di fondo è il 4-3-3, se il mercato lo permetterà”.

Su Pirlo – “L’effetto Guardiola ha fatto tanti danni, si è preso un’eccezione come se fosse una regola e si rischiano di bruciare ragazzi che potrebbero essere grandi allenatori. Il perché di questa scelta dovresti chiederlo alla Juventus. Si rischiano di bruciare le loro carriere”.

Sull’addio alla Juve – “A metà di ottobre ho fatto una riunione con il mio staff. ‘Andiamo dritto per la nostra strada e andiamo a casa tra 20-30 giorni, oppure provare a vincere il campionato e andare via lo stesso?’ Abbiamo scelto di vincere il campionato”.

Chelsea – “Ho fatto un errore clamoroso ad andar via e tornare in Italia. Era l’anno in cui Abramovich non poteva investire ed entrare in Inghilterra. Negli anni dopo ha preso tanti giocatori adatti al mio gioco. Marina aveva mille problemi da risolvere, mi ha dato carta bianca per restare e ho detto di no. Errore clamoroso di valutazione da parte mia”.

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