Atalanta-Juventus, Gasperini: “Rigore su Pessina evidente. L’ha decisa Chiesa”

Il tecnico dell’Atalanta Gian Piero Gasperini commenta l’ennesima sconfitta bruciante in finale di Coppa Italia, stavolta contro la Juventus

L’Atalanta perde la seconda finale di Coppa Italia in tre anni. I nerazzurri falliscono ancora l’appuntamento con il loro primo storico trofeo, arrendendosi all’ultimo atto nonostato un’ottima partita. Tanti anche gli episodi arbitrali nel corso della partita, con gli orobici e Gasperini che hanno protestato per un rigore su Pessina non dato e un fallo di Cuadrado sul gol di Kulusevski. A ‘Rai Sport’, nel postpartita arriva il commento dell’allenatore dell’Atalanta: “E’ stata una partita tirata, giocata e anche bella. Non siamo stati fortunati negli episodi, soprattuto nel primo gol e nel rigore su Pessina. Abbiamo fatto bene, spinto per recuperare, e poi la partita è diventata più bloccata, loro hanno trovato un bellissimo gol con Chiesa, abbiamo un po’ faticato ed è scivolata via. Nei 90 minuti ci sono fasi, ma non correvamo però grandi rischi. Il gol ha cambiato tutto”.

Sull’arbitraggio: “Io ho avuto la sensazione anche dal vivo del rigore su Pessina, nel modo in cui è entrato Rabiot ed è caduto Pessina si percepiva una carica anche se non si capiva chi avesse toccato la palla. Però era evidente”.

Brucia più questa finale che quella con la Lazio? “Quella di due anni fa era un episodio clamoroso, non si poteva chiudere gli occhi ma invece si sono chiusi gli occhi, ma c’era rigore e secondo giallo, cambiava la partita. Questo era rigore, ma rientra più nella normalità dei rigori dati o non dati”.

Nell’intervallo è cambiata totalmente la partita, la Juve vi ha aggredito: come mai? “C’è stato un cambio di atteggiamento, abbiamo perso brutti palloni, ma sono fasi della partita. Avevamo difficoltà a sviluppare gioco, ma non è che puoi farlo per 90 minuti. Poi entrano i giocatori dalla panchina, le finali vanno a momenti ma il problema è stato che loro hanno fatto un grandissimo gol che ha determinato il risultato”.

Qual è lo step per alzare ancora l’asticella? “Vincere lo scudetto in Italia, forse non succede dal Verona o la Samp, c’è una grandissima difficoltà per le altre società all’infuori delle big. Vale anche per la Coppa Italia, l’hanno sempre vinte le big a parte forse il Vicenza. Noi speravamo, abbiamo giocato alla pari per tanto tempo. Abbiamo centrato la Champions per la terza volta, scudetto e Coppa Italia sono appannaggio di poche società ma le nostre vittorie sono altre, come centrare i nostri obiettivi e quello che stiamo facendo”.

Sono mancate le fasce: “Merito anche dell’avversario. Se abbiamo fatto 6-7 occasioni non ne abbiamo subite altrettante. Alla fine è stata una bella partita, io sono dispiaciuto tantissimo per i ragazzi che hanno giocato con grande voglia ma il calcio è così. Queste partite possono andare così, ma usciamo a testa alta”.

I cambi come Muriel non hanno cambiato la partita: “Non è facile determinare ogni volta che si entra dalla panchina. In quel momento facevamo fatica a ripartire, non c’è stato tanto tempo, poi c’è stato il gol e la partita è diventata meno giocata. Ha avuto dei buoni spunti, ma la partita è girata un po’ così. Non c’è comunque da rimproverare niente a nessuno”.

Su Pessina: “Pessina sta facendo un campionato notevole. Fino a prova contraria per ora siamo secondi. Noi abbiamo anche dei cambi, è una finale e devi vincerla però abbiamo preso un gol a difesa schierata. Uno scambio un po’ così, è stata la giocata che ha cambiato la partita, non è che riesci sempre a giocare nella metà campo di una squadra”.

 

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