Qatar 2022, pronto il fuorigioco automatico | Wenger: “Controlli velocizzati”

Arsene Wenger presenta la sua proposta per Qatar 2022: il fuorigioco può diventare automatico e velocizzare ogni tipo di valutazione

I Mondiali in Qatar 2022, che andranno di scena nel novembre del prossimo anno, potrebbero essere palcoscenico di una importante novità dal punto di vista delle regole arbitrali. Dopo l’introduzione del VAR, infatti, potrebbe arrivare anche il fuorigioco automatico, che verrà determinato proprio dall’intervento della tecnologia. A parlarne è stato Arsene Wenger, ex manager dell’Arsenal e attualmente Head of Football Development alla Fifa.

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La decisione sarà quella di inviare direttamente un segnale all’assistente dell’arbitro ravvisando la posizione di fuorigioco del giocatore. A spiegarlo è proprio l’ex tecnico francese in un’intervista al ‘Times’, sottolineando quanto possa essere importante ridurre la durata del check degli assistenti in video in situazioni al limite: “Dobbiamo aspettare circa 70 secondi per avere una risposta, a volte anche un minuto e 20. Diventa importante perché vediamo molte esultanze cancellate dopo il controllo per situazioni marginali”, ha spiegato Wenger.

© Getty Images

Qatar 2022, Wenger: “Controlli velocizzati”

L’automazione non andrà a intaccare quella valutazione che dovrà essere sempre a scapito dell’intervento umano, ossia per la posizione attiva o passiva del fuorigioco stesso: quelle continueranno a spettare all’arbitro di campo. A venir automatizzato sarà il processo che anche oggi permette agli assistenti in sala VAR di controllare le proiezioni delle linee, così da velocizzare la valutazione e fornendo una risposta molto più rapida al direttore di gara, come avviene per la goal line technology.

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In ogni caso la proposta di Wenger dovrà essere messa al vaglio della IFAB, l’ente che si preoccupa di modificare e custodire le regole del calcio: la riunione per gli aggiornamenti avviene su base annuale, all’inizio del mese di marzo, quindi la Fifa, nel frattempo, avrà circa un anno di tempo per perfezionare questa proposta e convincere l’IFAB a un ulteriore passo evolutivo verso l’utilizzo della tecnologia.

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