Atalanta-Napoli, Gattuso: “De Laurentiis? Non ci ho parlato, non ha detto nulla”

Gattuso ha commentato l’eliminazione dalla Coppa Italia dopo il 3-1 di Bergamo contro l’Atalanta di Gasperini

Intervenuto ai microfoni di ‘Rai Sport’, Gattuso ha commentato a caldo la sconfitta per 3-1 nella semifinale di ritorno di Coppa Italia contro l’Atalanta. Ecco le sue dichiarazioni nel post partita. Per seguire e interagire in DIRETTA sulle ultime di calciomercato ISCRIVITI al canale YOUTUBE!

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PARTITA – “Potevamo fare molto meglio sui tre gol subiti. Nel primo tempo abbiamo fatto fatica, mentre nella ripresa abbiamo riaperto la partita e ci siamo stati. Per come siamo messi, stasera un’altra squadra avrebbe potuto prendere 4-5 gol. La squadra ha avuto la forza di reagire, bisogna recuperare la forza e le energie. Non è bastato ma bisogna guardare avanti, a testa alta”.

OSIMHEN – “È stato fermo 94 giorni, non è stato facile tornare dal primo minuto. Ha fatto buone cose, a tratti non mi è dispiaciuto. Gli manca ancora lo scatto, la sua dote principale, ma deve ritrovare continuità e minuti e abbiamo bisogno di lui”.

CAMBIO MODULO – “L’ho fatto per Insigne, perché trovava poco spazio per inserirsi partendo da sinistra. Poi in questo momento c’è Politano in buone condizioni, che riesce a saltare l’uomo e creare superiorità numerica”.

JUVE – “In questo momento dobbiamo ripartire e recuperare giocatori importanti. Oggi abbiamo giocato con due centrali di difesa che non hanno mai giocato insieme. Abbiamo preso due gol uguali, ma quando si gioca ogni tre giorni non si riesce a preparare nulla. Dobbiamo tenere duro, la partita contro la Juventus si prepara da sola. Sarà una gara difficile, ma tutte le partite lo sono. Il problema è quello di trovare gente che possa giocare, non tanto quello degli stimoli”.

DE LAURENTIIS – “Non ci ho parlato, non ha detto nulla”.

IN CONFERENZA – “Juve ultima spiaggia? Non lo so, questo dovete chiederlo alla società. Io sono il primo responsabile, il capitano della barca. Quando le cose vanno male vanno a discapito del capitano, che sono io. Io non posso pensare a questo, a penultima o ultima spiaggia, devo lavorare e devo riuscire a dare fiducia, a mettere la migliore squadra in campo. Io faccio l’allenatore, so che ci può stare nel nostro lavoro. Non sarò né il primo né l’ultimo, ma ho il dovere di provarci fino alla fine”.

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