Serie A, Cesari contro gli arbitri: “Permalosi e presuntuosi! Serve coerenza”

Graziano Cesari commenta Inter-Napoli e parla in generale degli arbitri di Serie A

Graziano Cesari non è contento degli arbitraggi in Italia. L’ex arbitro e noto opinionista ha rilasciato alcune dichiarazioni sul recente caso Inter-Napoli e più in generale sui nostri fischetti: “I giocatori devono comportarsi in maniera educata nei confronti dell’arbitro. Questo è un principio basilare e vale ancora di più adesso che con il Var si può cambiare la decisione in un secondo momento – spiega al ‘Corriere dello Sport’ – L’arbitro però sa benissimo che quando assegna un rigore i giocatori gli arrivano intorno a frotte. E dovrebbe mettersi in condizione di non trovarsi proprio nella mischia. Se vai lì in mezzo è normale che qualche parolina voli”. Clicca qui per le news di mercato e non solo.

Cesari prosegue la sua analisi: “Se hai un’intelligenza arbitrale, applichi il buon senso e sai che cosa può capitare ti sposti e te ne vai dal gruppo e forse è meglio. Questi sono i piccoli consigli che direttori di gara vecchi come me, quelli che sapevano davvero arbitrare perché non avevano né Var né nulla, si sentono di dare. Ma, una volta pronunciati, questi consigli pare si disperdano nel vasto mondo”.

Insigne espulso Inter Napoli
Massa espelle Insigne (@Getty Images)

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LA FORMAZIONE – “Devo dire che la formazione in effetti è insufficiente – prosegue Cesari – Non basta fare corsa, spiegare, teorizzare. Ciascuno di noi possiede una personalità differente, un carisma differente. Come si ottiene il rispetto sul campo da gioco? Mantenendo una linea di condotta assolutamente coerente. Se dal primo al centesimo minuto l’arbitro non mantiene il medesimo atteggiamento i giocatori s’interrogano. La personalità non si manifesta esasperando gli atteggiamenti”.

VAR – “Il Var non ha aiutato granché da questo punto di vista. Parliamo di arbitri permalosi, presuntuosi. Il Var c’entra. Io ho la sensazione che negli arbitri sia penetrato un tarlo, il tarlo di avere perso qualcosa. La sacralità del ruolo, il potere decisionale: questo Var non è stato accolto così bene da tutti”.

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