Atalanta, perchè questo Real Madrid si può battere

L’Atalanta sfiderà il Real Madrid agli ottavi di finale di Champions: sfida proibitiva, ma i merengues non sono imbattibili

Se un sorteggio ti regala una sfida in Champions League con il Real Madrid, pensare in parti uguali a sfortuna e fascino è inevitabile. Ma l’Atalanta, o meglio la versione europea dell’Atalanta, questa gara può giocarsela senza timori. I blancos sono reduci da un paio di mesi di molti bassi e pochi alti, ‘risorti’ già due volte quando Zidane sembrava a un passo dall’esonero. In entrambi i casi, c’era di mezzo lo Shakhtar.

Il 21 ottobre scorso, i merengues persero con gli ucraini in casa (2-3) dopo essere caduti contro il Cadiz. In seguito, però, riuscirono a trionfare nel Clasico contro il Barcellona con un meritato 3-1 in trasferta, ritrovando serenità ed entusiasmo. E nelle ultime gare lo scenario si è ripetuto.

Sconfitte con Alaves (1-2 in casa) e ancora con lo Shakhtar (2-0), e poi addirittura tre vittorie consecutive in quelle che erano state definite finali contro Siviglia (0-1), Moenchengladbach (2-0) e il sentitissimo derby con l’Atletico (2-0).

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Gian Piero Gasperini @ Getty Images

Atalanta-Real Madrid: gli spagnoli non sono imbattibili

Qual è la vera versione dei madridisti, Dunque? Difficile dirlo, ma il giornalista Manu Sainz ha dato una definizione che sembra perfetta per il momento: “Senza Sergio Ramos, Casemiro, Modric e Benzema, il Real è una squadra da Europa League. Con loro al top, è un team da scudetto”.

I blancos non sono una squadra di sistema e le loro vulnerabilità diventano enormi quando i singoli non sono in giornata. La pressione uomo a uomo di Gasperini può far malissimo agli spagnoli, che soffrono parecchio a campo aperto. L’altro lato della medaglia è che i bergamaschi, se presi alle spalle dai talenti madrileni, se la vedranno brutta.

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Il Real Madrid resta favorito, ci mancherebbe, ma gli ultimi mesi dimostrano che i difetti dell’era post-Cristiano Ronaldo non sono ancora stati risolti, soprattutto in Europa. Dall’addio del portoghese, i ragazzi di Zidane hanno raccolto in Champions due eliminazioni agli ottavi (contro Ajax e Manchester City) e una fase a gironi vissuta pericolosamente a un passo dall’apocalisse come quella attuale. La Dea può giocarsela.

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