Lazio, De Martino: “Prima tutti sul carro, ora i cialtroni assaltano il fortino. E sulla rissa…”

La Lazio perde di nuovo e firma la resa per lo scudetto, ora distante ben 8 punti: nel postpartita nervi tesi nello spogliatoio biancoceleste, parla De Martino

Terza sconfitta consecutiva per la Lazio, che si fa rimontare anche dal Sassuolo e scivola a -8 dalla Juventus. Lo scudetto, a 6 partite dalla fine, è ormai sfumato, ma prima di tutto serve ritrovare serenità per non chiudere il campionato in maniera disastrosa. Nel postpartita si sono diffuse le indiscrezioni sul clima teso nello spogliatoio. Dopo le parole del responsabile sanitario della Lazio Ivo Pulcini a Calciomercato.it, il direttore della comunicazione biancoceleste Stefano De Martino ha detto la sua.

Lecce-Lazio, rosso a Patric dopo il morso a Donati (Getty Images)

Lazio, De Martino sulla lite nello spogliatoio: “Nessuna rissa”

“I primi dispiaciuti siamo noi, è un momento di difficoltà. La debacle di Lecce è quasi incomprensibile, è un momento complicato nella testa e nelle gambe ed è importante l’equilibrio tra la componente fisica e psicologica – le sue parole ai microfoni di ‘Lazio Style Radio’ -. Quando eravamo ad un punto dalla Juventus, molti erano saliti sul carro. Ora escono fuori tutte quelle persone che non vedevano l’ora di ‘assaltare il fortino’. Questo è sconfortante e cialtronesco: vengono addirittura evocate risse nello spogliatoio. Ieri la società ha smentito subito con forza. Io ed Arturo Diaconale abbiamo la responsabilità di ciò che diciamo: al termine di una sconfitta non si suonano i violini ma di certo non è accaduto quello che qualche testata ha riferito”.

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De Martino conclude: “Perdere tre partite consecutive dà molto fastidio, ora occorre centrare quanto prima l’obiettivo dichiarato ad inizio stagione: la qualificazione in Champions League. Rispetto a ciò che è stato fatto ed al percorso negli ultimi dieci anni, il club merita tale riconoscimento da tempo. Serve calma determinazione per superare questo momento fastidioso e riprendere il cammino già da Udine, un campo complicato”.

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