Coronavirus, da ingaggi e proroghe a nuove date: gli effetti sul calciomercato

Il Covid-19 andrà a modificare il regolamento del mercato: le ipotesi al vaglio della Lega

CORONAVIRUS CALCIOMERCATO / L'emergenza sanitaria del coronavirus sta avendo un impatto importante sull'intero sistema economico del Paese. Pur sottolineando che il mondo del calcio non rientri tra le proprità assolute di questo periodo, va ricordato che in Serie A si potrebbe registare una perdita di 700 milioni di euro ma vanno analizzate anche le conseguenze sul regolamento del calciomercato che si potrebbero verificare con il possibile slittamento delle varie competizioni nazionali. In attesa infatti di capire se i vari campionati europei potranno essere portati al termine entro l'estate, e nel caso anche come, ci sono diverse domande su cui da settimane si interrogano gli addetti ai lavori. Gli effetti del coronavirus ricadranno inevitabilmente sui bilanci dei club ma come cambierà la finestra estiva di mercato? Quando inizierà e quando finirà? Come veranno gestiti i contratti dei giocatori o i prestiti concordati dai vari club in scadenza il 30 giugno? Ci saranno delle proroghe? Chi pagherà chi? Tutte le news di calciomercato e non solo: CLICCA QUI!

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Ingaggi, proroghe e riscatti: gli effetti del coronavirus sul calciomercato | I possibili scenari

Non tutte riguarderanno strettamente lo statuto dei calciatori, ma coinvolgeranno i club impegnati nei loro trasferimenti internazionali. Uno degli argomenti più importanti riguarda le scadenze dei contratti visto che si potrebbe giocare, qualora si dovesse tornare in campo, oltre il 30 giugno, la data limite che oggi vincola molti tesserati ai rispettivi club. In tal caso occorrerebbero delle proroghe che permetterebbero alle società di continuare a utilizzare i giocatori anche oltre la scadenza precedentemente fissata, ma di nuovo si dovrà andare a considerare eventuali ricadute economiche. L’idea della Lega di Serie A di posticipare oltre il 30 giugno solo semifinali e finale di Coppa Italia aveva anche questa motivazione: così sarebbero state necessarie proroghe solo per i 4 club impegnati. Ci sarà poi da valutare anche la questione stipendi con i club che dovrebbero pagare per un periodo di tempo inizialmente non previsto. Una delle ipotesi in considerazione è che parte degli ingaggi riconosciuti oggi, nonostante la lunga inattività, potranno coprire le settimane di eventuali prestazioni di luglio. Ma questo è un dibattito accesso sul quale si è pronunciato stamattina nuovamente Damiano Tommasi, presidente dell'AIC: le società di calcio sono d'accordo nella richiesta di bloccare gli stipendi di marzo dei tesserati. Se a maggio la situazione fosse ancora tragica e non si potessero riprendere i campionati, i club di Serie A perderebbero oltre 700 milioni di euro, mettendo a rischio la loro sussistenza. Nasce da qui la possibilità di tagliare gli stipendi dei calciatori e allenatori ma è tutto ancora da studiare.

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Coronavirus, le nuove date del calciomercato e il punto sui prestiti

Le stesse date del calciomercato potrebbero essere riviste in base alle esigenze dei club. Si va verso una sostanziale riduzione della finestra estiva in termini di mesi. Si potrebbe passare a due mesi di mercato o un mese e mezzo, oppure slittare all’inizio dei campionati. La finestra estiva di calciomercato sarà più simile al mercato di gennaio. Una prima idea potrebbe essere quella di inizare la prima settimana di agosto, invece che dalla prima settimana di luglio, per poi concludersi a metà settembre. La Lega Calcio è comunque al lavoro per cercare la miglior soluzione. In ballo ci sono anche le formule stesse dei trasferimenti o solo certe applicazioni: oggi esistono possibilità d’acquisto in prestito con diritto-obbligo di riscatto. Chi in questi mesi non ha potuto usufruire delle prestazioni di un giocatore potrà chiedere di ritoccare il prezzo al ribasso: altro aspetto che dovrà essere disciplinato da norme internazionali. 

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