Mercato Serie A, acquisti dall’estero: non solo Eriksen, i consigli su chi prendere al Fantacalcio

Il centrocampista nerazzurro è fra i giocatori che più fanno gola fra i nuovi arrivi in Italia. Ma occhio alle possibili sorprese

MERCATO SERIE A I MIGLIORI ARRIVI DALL'ESTERO / La Serie A si è mossa in questa sessione di mercato invernale, guardando anche oltre i propri confini. Dall'estero sono arrivati giocatori che potrebbero rivelarsi molto importanti, soprattutto per le squadre che hanno fatto più fatica fino a questo punto della stagione, o che comunque accusano segnali di stanchezza e rosa corta. Allo stesso modo, molti fantacalcisti hanno atteso la chiusura del mercato per capire chi svincolare e chi acquistare per rinforzare la propria squadra. Innesti freschi e di belle speranze, spesso poco conosciuti perché provenienti da altri campionati. E allora ecco una carrellata con i volti nuovi di questo mercato di riparazione.

Serie A, gli arrivi dall'estero. Da Ibrahimovic a Cutrone, il podio

E' stato il suo il nome più chiacchierato sin dalle prime voci di mercato, quando ancora il mercato stesso sembrava lontano. Zlatan Ibrahimovic è ancora un nome caldo per il nostro campionato: un giocatore ancora capace di fare la differenza in campo, a dispetto dei suoi 38 anni. E il Milan dal suo arrivo non ha mai perso una partita fra campionato e Coppa Italia, dove ha raggiunto la semifinale piegando il Torino a San Siro. Peraltro anche con un suo gol. Ibra canalizza il gioco rossonero, da' sicurezza ai compagni col suo carisma e soprattutto incrementa il tasso qualitativo lì dove conta, negli ultimi venti metri. Da prendere ad ogni costo.

E' arrivato dopo una prima parte di stagione difficile al Tottenham, in cui le poche presenze potrebbero avere appannato la sua classe. Christian Eriksen è però un top player del mercato di riparazione, arrivato a Milano sponda nerazzurra per placare le ire di Conte, più volte rammaricato di avere a disposizione una rosa troppo corta per competere su tre fronti. Ecco perché il danese potrebbe dire la sua più di quanto ci si potrebbe aspettare da un nuovo arrivo, anche se comunque deve necessariamente avere il tempo di ambientarsi fra meccanismi di squadra ormai oliati. Intanto l'esordio già avvenuto con lo spezzone di gara contro la Fiorentina in Coppa Italia fa ben sperare. Così come il suo entusiasmo all'idea di lavorare col tecnico salentino. Scommessa di lusso.

L'Inter non si è fermata all'acquisto dell'ormai ex Tottenham però. A Milano sono approdati Young dal Manchester United e Moses dal Fenerbahce. Il primo, 34 anni, si è già presentato bene con l'assist fornito nella partita contro il Cagliari valso il vantaggio a firma Lautaro. Un assaggio di quello che potrebbe offrire ai nerazzurri in questa seconda parte di stagione ma non solo: l'inglese giocherà non poco, anche perchè Politano è stato ceduto al Napoli. In qualità di esterno sinistro e, perchè no, all'occorrenza terzino, potrebbe addirittura diventare titolare in pianta stabile soffiando il posto a Biraghi e all'infortunato Asamoah come esterno offensivo.
Moses è invece il suo alter ego di destra, classe 1990, che però avrà vita più difficile con Candreva e, perchè no, anche D'Ambrosio. Consigliato solo se in rosa è presente anche l'ex Lazio. Del resto Conte, che comunque lo conosce bene e lo apprezza considerando i trascorsi dei due al Chelsea, non è propenso a ribaltare le gerarchie senza risultati alla mano.

Patrick Cutrone, ovvero la voglia di riscossa dopo il sofferto addio al Milan e al campionato italiano per accasarsi al Wolves all'inizio di questa stagione. Il calcio italiano però ha mantenuto intatto il primo posto fra i desideri dell'attaccante, tant'è che il suo ritorno in Italia è stato velocissimo, a titolo temporaneo biennale con obbligo di riscatto alla Fiorentina. Il club di Rocco Commisso ha anche ceduto Boateng nelle ultime ore, ecco perchè Cutrone adesso può essere acquistato senza battere ciglio. La sua voglia di rilanciarsi, come dimostra già la rete realizzata in Coppa Italia contro l'Atalanta, è tanta. Vale la pena scommetterci senza timore.

A Bologna è arrivato un centrale di centrocampo argentino, Nicolas Dominguez, direttamente dal Velez Sarsfield. Un giocatore che per ruolo e caratteristiche ricorda molto Lucas Leiva o il miglior Biglia. Ma che potrebbe giocare anche un po' più avanzato. Difficile che riesca a prendersi la titolarità nel centrocampo felsineo, ma non impossibile. La scommessa ci può stare pechè le qualità ci sono.

Serie A, gli arrivi dall'estero: a Napoli vale la combo

Un'altra scommessa, ma di una nobile decaduta del nostro campionato. E' lo slovacco classe '94 Stanoslav Lobotka che a Napoli già immaginano, fantasticando un po', come il nuovo Hamsik. Stessa nazionalità, ma ruolo leggermente differente. Anche perché l'ex Celta Vigo nasce come regista di centrocampo, nonostante sia stato schierato da Gattuso come mezzala nella partita di Coppa Italia vinta contro la Lazio. Necessità, considerando anche l'infortunio di Allan o intuizione? Ringhio del resto è al timone di una squadra che vive un periodo delicato certo, ma anche di rinnovamenti con innesti da inserire in un ciclo un po' logorato da quel calcio dispendioso visto negli ultimi anni di Sarri e dalla successiva gestione Ancelotti. Il suggerimento è quello di scommetterci, ma prendendo in considerazione l'idea di acquistare anche Diego Demme in una combo di mercato. Del resto, l'altro nuovo arrivo del centrocampo partenopeo pare essere anche un candidato di maggior spessore per il posto da titolare come regista. Classe '91, l'ex Lipsia ha già disputato quattro partite in maglia azzurra fra campionato e coppa: tre vittorie e una sconfitta per il Napoli con lui in campo. Un caso?

Serie A, gli arrivi dall'estero: Peres no, Perez si

Alla Roma il suo ritorno ha scaturito per molti indifferenza, per altri sorpresa. Di sicuro non un giocatore per cui fare follie, anche perché Spinazzola alla fine è rimasto e le sue chances di giocare con continuità si sono ridotte ulteriormente. Stiamo parlando di Bruno Peres, ritornato nella capitale dall'infruttuoso prestito al San Paolo (e in precedenza dal Recife in serie b brasiliana). Tra Coppa Italia e campionato ha già collezionato tre gettoni in questa che per lui è a tutti gli effetti una seconda chance, ma il giocatore classe '90 non fornisce alcuna garanzia di minutaggio. Però per puntellare la propria rosa può essere sicuramente utile. Specie per chi ha già altri giocatori giallorossi nel ruolo.
Più interessante l'arrivo dal Barellona di Carles Perez, ala destra come ruolo naturale capace però di giocare anche a sinistra. Il suo arrivo in giallorosso è da inquadrare soprattutto in ottica infortunio Zaniolo, anche perchè la squadra di Fonseca si ritrova più debole in quella zona di campo specialmente si si pensa agli acciacchi fisici patiti anche da Mkhitaryan. All'occorenza jolly del fronte avanzato, parte come vice Under nonostante lo score reciti 25 gol e 14 assist fra Barcellona e Barcellona B. Ha anche segnato un gol in Champions che l'Inter ricorda molto bene, nello 0-2 di San Siro dello scorso dicembre, che di fatto ha decretato l'uscita della squadra di Conte dalla competizione. Bel prospetto.

La speranza è che l'Atalanta, fucina di nuovi talenti, possa farlo esplodere. La realtà invece è che la Dea gioca un grandissimo calcio e, anche se Gasperini è un tecnico che non ha paura di lanciare giovani di belle speranze, la squadra ha raggiunto livelli troppo alti per permettere ingressi in pianta stabile. Ecco perchè Lennart Czyborra, difensore tedesco di 20 anni proveniente dall'Heracles Almelo, ha obiettivamente ben poche chances di mettere in cascina un buon minutaggio. Ma se in rosa c'è un posticino libero pronto a ricevere una bella scommessa da un contesto come quello bergamasco, allora si potrebbe fare. Anzi, togliamo pure il condizionale dando fiducia nello scouting atalantino.
Scouting orobico che regala a Gasperini un altro difensore ancora più giovane, Bosko Sutalo, già 28 presenze nel campionato croato con la maglia dell'Osijek e due gettoni in Europa League. Anche più difficile fare previsioni in questo caso: siate cauti e operate soltanto per coprire i titolari. 
Prestito con diritto di riscatto fissato a 8 milioni, infine, per Adrien Tameze, classe 1994 francese proveniente dal Nizza. Un colpo che da' man forte al centrocampo dove Freuler e soprattutto de Roon troppo spesso sono chiamati agli straordinari. All'occorrenza potrebbe giocare anche come interno di destra, ma l'impressione è che la sua voglia di riscatto (tesi i rapporti con la società dopo il rifiuto di andare allo Spartak Mosca) e la concreta possibilità di far rifiatare i titolari, possano garantirgli le opportunità di cui ha bisogno per mettersi in mostra. 

Una novità assoluta e un vecchio cavallo di battaglia. Il Brescia si è rinforzato con gli arrivi di Skrabb e Bjarnason, due uomini del nord per rimpolpare attacco e centrocampo. Andiamo con ordine però: l'attaccante svedese classe '95 difficilmente riuscirà a ritagliarsi il giusto spazio per pensare ad un suo acquisto, anche se con altre punte della squadra lombarda in rosa il suo arrivo potrebbe certamente avere un perché maggiore. Quattro gol e 5 assist nell'ultima stagione al Norrkoping e tanta voglia di mettersi in mostra nella nostra Serie A, anche se al momento per lui c'è da registrare appena uno scampolo di partita (con cartellino giallo) contro il Milan. Il centrocampista islandese è invece una vecchia conoscenza del nostro calcio, ritornato all'età di 32 anni per dare man forte a Tonali e compagni dopo la lunga permanenza a Pescara e la parentesi meno fortunata a Genova con la Sampdoria. Poi l'approdo in Svizzera nelle fila del Basilea e il successivo trasferimento al'Aston Villa contribuiscono a renderlo un giocatore di ottima esperienza. Improbabile invece che la recente esperienza all'All Arabi Sports lo abbia arrugginito. In questo Brescia potrebbe trovare spazio anche dietro le punte.

Infine un centrocampista navigato della nostra Serie A: Valon Behrami, arrivato al Genoa nel tentativo del Grifone di raddrizzare una stagione storta. Esperienza da vendere per lo svizzero, che in Italia abbiamo visto giocare sia a Udine che a Roma, con la Lazio, oltre che con Napoli e Fiorentina e prima ancora proprio al Genoa in cui adesso ha fatto ritorno. Difficile pensare che, nonostante l'età di 34 anni, non riesca a trovare spazio nel centrocampo di una squadra in palese difficoltà e che nel corso di questo mercato ha cambiato parecchie carte in tavola. 

 

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