Napoli-Inter, Gattuso: “Mertens in Belgio, vi spiego”. E annuncia un altro forfait

Le parole dell’allenatore azzurro alla vigilia della sfida del San Paolo

NAPOLI INTER GATTUSO / Conferenza stampa per Rino Gattuso alla vigilia di Napoli-Inter: il tecnico azzurro parla il giorno prima del match che segna la ripresa del campionato per i partenopei. Dopo il successo contro il Sassuolo, il Napoli va alla ricerca di conferme per provare la difficile risalita verso un posto in Champions: Calciomercato.it vi offre le parole di Gattuso. 

CICLO – “Non dobbiamo pensarci, pensiamo a domani: affrontiamo una delle squadre più forti a livello fisico, con grande qualità di gioco con un grande allenatore. Se ripetiamo la gara contro il Sassuolo saranno guai per noi. Dobbiamo occupare meglioil campo e ripartire dagli ultimi 25 minuti di Reggio Emilia. Serve migliorare su come tenere il campo, su come soffrire: questa squadra ha grandi margini di miglioramento e solo il lavoro ci permetterà di migliorare. Voglio vedere entusiasmo e voglia che ho visto dal primo giorno: vedo gli occhi di chi sta dando tutto, dobbiamo proseguire su questa strada”. 

DERBY – “Non sento la gara in modo particolare: sono preoccupato per l'importanza della partita, non perché si chiama Inter. Il passato è passato: è una squadra con grande mentalità e grandissimi giocatori”. 

MERTENS – “Mertens in questa settimana non ha mai toccato palla, aveva fastidio: ieri abbiamo deciso di fargli fare una risonanza, c'è un edema agli adduttori e abbiamo deciso di mandarlo 2-3 giorni a casa per manipolazioni da un fisioterapista di fiducia. Tornerà mercoledì sera”. 

LOBOTKA – “La mia idea è portare rispetto a questi calciatori per quello che mi stanno dando:  non è corretto parlare di mercato per chi sta facendo tanta fatica in questi allenamenti. Se arriverà qualcuno spiegherò perché è arrivato: mi piace lavorare con le coppie  e a centrocampo siamo in meno, è un dato di fatto”. 

CHE NAPOLI – “Una squadra capace di soffrire, che sappia tenere botta, calciatori che si mettono a disposizione, che non hanno paura a fare una corsa in più. Dobbiamo dare la sensazione di saper tenere botta”. 

CONTE – “Ha dato la mentalità alla squadra: l'Inter dà la sensazione di saper soffrire, hanno entusiasmo, poi hanno grande qualità. Tutto questo è merito di Antonio Conte: giocano da squadra, da collettivo ed è quello che voglio dalla mia squadra”. 

FABIAN RUIZ – “Non ho detto che non mi era piaciuta la sua prestazione, parlavo di caratteristiche: quando vedo un giocatore che dà tutto, ho grandissima fiducia in lui e nei miei giocatori. Negli ultimi due giorni non si è allenato con continuità, se starà bene scenderà in campo: da parte mia c'è sempre sostegno e vicinanza nei confronti suoi e di tutti i miei giocatori”. 

ATTEGGIAMENTO – “Un po' palleggiamo e un po' facciamo calcoli: se si lavora in un certo modo, poi bisogna che tutto quello preparato vada in campo. Bisogna fare quello che prepariamo in settimana: se abbiamo palla dobbiamo palleggiare, l'errore ci può stare, ma serve coraggio. Serve la capacità di annusare il diritto”. 

INSIGNE – “Questo la dici te che non è esploso caratterialmente. Quando vedo durante la settimana che c'è partecipazione, che nessuno prova a prendermi per il c… io do il cuore per i miei calciatori: da quando sono arrivato questa squadra sta dando tantissimo, anche oltre. Questa è la strada da proseguire: Insigne è stato penalizzato da essere napoletano perché è il primo a prendere gli insulti. Deve pensare ad allenarsi e a migliorare la condizione fisica”. 

LEADER – “Significa essere coerenti, dare gli esempi, arrivare prima, mettersi a disposizione del compagno, allenarsi in un certo modo. Quando uno diventa leader non è perché ce l'ha: sono i compagni che ti fanno diventare leader. Io leader? Non tocca a me, io devo fare l'allenatore, devo far rispettare delle regole, far capire l'importanza del lavoro. Poi serve responsabilizzare più di un giocatore”. 

KOULIBALY – “Ci abbiamo provato, grande disponibilità ma non è il caso di rischiare e perderlo per lungo tempo. Se era per lui sarebbe sceso in campo ma sembra corretto non rischiare”. 

ELMAS – “Vediamo, valutiamo come sta Ruiz oggi poi vedremo. I giocatori che lavorano come vertici bassi sono Fabian e Gaetano: Elmas ha caratteristiche più da mezzala che da vertice basso”. 

BILANCIO – “Servono due-tre settimana e poi possiamo capire in che direzione stiamo andando”.

PAURA – “Non siamo guariti: la prestazione del primo tempo è stata imbarazzante ma siamo stati bravi a stare in partita. Il calcio è bello perché se riesci a restare in partita, una squadra di qualità ne viene fuori. Nel primo tempo siamo stati inguardabili, poi nel secondo tempo la squadra è uscita fuori: bisogna giocare per 60-70 minuti come hanno giocato nel secondo tempo”. 

CLASSIFICA – “I punti di distacco sono 18 e ha inizio di stagione era impensabile: in questo momento sono troppi i punti, i valori del Napoli sono importanti come quelli dell'Inter. Non pensavo ad un distacco così ampio: noi oggi non dobbiamo guardare la classifica ma concentrarsi sulla partita e migliorare quotidianamente e portare a casa qualcosa in più. Domani dobbiamo pensare che giochiamo contro una grande squadra e giocare una partita importante”. 

ALLAN – “Lo sapevamo, non serviva uno scienziato: ha sempre fatto la mezzala in carriera e quello è il suo ruolo. Qualche partita la può fare di contenimento, ma gli piace aggredire in avanti e per fare il centrale serve essere ordinati. Sapevo che Allan è portato a guardare in avanti”. 

 DIFESA – “Vediamo domani, c'è Luperto ma anche Di Lorenzo ha fatto molto bene. Oggi valutiamo chi sta meglio”. 

LOZANO – “Da sette giorni l'ho visto molto bene, ha cambiato modo di lavorare, lui ha sempre giocato in un 4-3-3 a destra. Può farci una grandissima mano, ma deve migliorare: deve riuscire a fare non 20-30 scatti e dopo non averne più ma 100-120 come faceva gli ultimi due anni. Se riusciamo a farlo esprimere come giocava con il Psv può essere un giocatore molto importante. Callejon in questo momento è più avanti di lui: sa il campionato italiano, sa quello che vogliamo… voglio vedere il Lozano degli ultimi sette giorni: vivo, brillante, con il veleno, sgusciante”. 

REGALO COMPLEANNO – “Nessun regalo: voglio una squadra orgogliosa. Il mio obiettivo è riuscire con ragazzi e società di far ritornare l'entusiasmo, respirare un'aria diversa. Ho giocato al San Paolo e non è facile: voglio rivedere quello, mi piacciono gli ambienti caldi invece vedo un ambiente freddo. So le problematiche, so il problema con le due Curve ma voglio rivedere l'entusiasmo: io e i giocatori siamo responsabili di questo. Voglio far tornare la gente allo stadio con la passione pura”. 

IBRAHIMOVIC – “Io in campo? Ci lascio le penne: non ho più la forza, non ho più la testa. Poi guardo la foto di Ibra, sembro il nonno: questo lavoro ti distrugge”. 

LEGGI ANCHE —> Calciomercato Napoli, arrivo Lobotka: Gattuso si 'scopre' a metà

Impostazioni privacy