Spagna, Moreno risponde a Luis Enrique: “Mi ha cacciato e non so perché”

L’ex ct della Spagna risponde alle accuse

SPAGNA MORENO LUIS ENRIQUE / Dopo le gravissime accuse mossegli ieri da Luis Enrique, oggi l'ex commissario tecnico della Nazionale spagnola Robert Moreno ha convocato una conferenza stampa per spiegare le sue ragioni e la sua versione dei fatti. Di seguito, il suo intervento integrale. 

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Spagna, Moreno: “Luis Enrique è stato ingiusto”

“Per me è un giorno sgradevole, non voglio una conferenza stampa classica perché voglio evitare domande scomode ed accuse, restando coerente col mio primo comunicato. Ieri sono stato attaccato in modo personale, con un'etichetta che non merito, e ora darò i miei pezzi del puzzle, quelli che mancano. Prima di tutto, voglio ringraziare Luis Enrique per i nove anni passati insieme, e tutti i calciatori e le persone che mi sono state vicine in questi giorni difficili per me. 

Alleno da quando avevo 14 anni e sono orgoglioso del mio percorso. Nove anni fa ho iniziato la mia avventura professionale con Luis Enrique prima nel Barça B e poi nella Roma, che volle lasciare lui. Dopodiché lo seguimmo al Celta Vigo, una bellissima esperienza, e poi arrivò il Barcellona. Dopo i blaugrana lui affermò che avrebbe smesso di allenare, noi lo attendemmo e nel frattempo vivemmo un'altra esperienza al Celta. Poi, è arrivata l'offerta della Nazionale”. 

Spagna, Moreno: “Dopo l'incontro con Luis Enrique sono stato distrutto”

“A giugno, il presidente della Federazione mi fece firmare un contratto secondo il quale sarei stato il ct della Nazionale fino all'Europeo. Non diedi il mio ok prima di ricevere il permesso di Luis Enrique. Se non fossi rimasto io, ora il selezionatore sarebbe un altro. Nel primo incontro che ebbi con lui mi disse che era felice del mio lavoro, che era orgoglioso di me. 

A settembre decisi di rivederlo, volevo abbracciarlo e trasmettergli il mio affetto dopo quello che aveva sofferto. Quando ci siamo visti, gli dissi che sarei stato pronto a mantenere la mia parola e farmi da parte se lui fosse tornato, ma lui mi rispose: “mi sembra ottimo, ma non ti voglio più nel mio staff”. Sono stato dieci giorni distrutto, mi chiedevo cosa avessi fatto di male per non essere più degno di essere nel suo staff. Volevamo chiamarlo per chiedergli spiegazioni, ma visto il momento che viveva decidemmo di evitare. 

La prima volta che io intuii che Luis Enrique voleva tornare fu dopo la gara di Cadiz, e lo capii grazie alle domande dei giornalisti. Avevamo svolto bene il nostro dovere, ma quando comprendo la sua volontà, dimostrandomi fedele e sapendo che la mia presenza non era gradita, decisi di uscire dalla federazione per non essere un impedimento al suo rientro.

Ancora non ho capito perché non mi ha voluto nel suo staff, mi ha etichettato in un modo ingiusto. Credo che passeranno gli anni e ancora non l'ho capito. Sono il primo ad essere felice del suo ritorno, ve lo assicuro. Da ora in poi continuerò la mia carriera di allenatore, è questo il mio desiderio. Spero di rivedervi presto in altre situazioni”. 

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