Olanda, l’Eredivisie da un segnale al razzismo: “Il primo minuto non si gioca”

La decisione presa dai club della massima serie e di seconda divisione dopo quanto avvenuto ad Ahmad Moreira

OLANDA EREDIVISIE RAZZISMO / Un nuovo calcio al razzismo arriva dall'Olanda. Dopo la rete siglata da Wijnaldum nella sfida tra Olanda ed Estonia e l'esultanza del giocatore del Liverpool al fianco di De Jong, mostrando alle telecamere i propri avambracci, nero e bianco, vicini, ecco un ulteriore segnale da parte questa volta dei club di Eredivisie e di seconda divisione. I club hanno deciso, attraverso un comunicato congiunto, di non disputare il primo minuto delle gare in programma questo fine settimane. Nel corso del primo minuto di gioco, i giocatori staranno fermi, mentre sugli schermi degli stadi e sui cartelloni pubblicitari compariranno messaggi contro il razzismo. Per tutte le news di giornata: CLICCA QUI!

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Olanda, fermi in Eredivisie dopo l'episodio razzista

“Razzismo? Allora non giochiamo a calcio”. Con questo slogan la Knvb (la federcalcio olandese) e i club hanno deciso di portare avanti la campagna contro il razzismo. “Se i cori continuano, il calcio si ferma” si legge nel comunicato ufficiale. Causa dello stop è quanto avvenuto la scorsa settimana nel corso della gara di seconda divisione tra Den Bosch ed Excelsior. Vittima l'attaccante della squadra ospite Ahmad Moreira, che inizialmente voleva lasciare il campo per via dei fischi. Moreira però è stato persuaso a restare in campo e ha addirittura trovato la via del gol.

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