Calciomercato, Montolivo: “Condannato a smettere! Decise Yonghong Li”

Il centrocampista parla dopo la scadenza del contratto con il Milan: “Chi ha sbagliato farà i conti con la propria coscienza”

MILAN CALCIOMERCATO MONTOLIVO FUTURO / Lunga intervista concessa da Riccardo Montolivo al Corriere dello Sport. L'ex Milan si racconta dopo l'avventura finita con la maglia rossonera: “Ho giocato l'ultima volta a maggio 2018, all'Atleti Azzurri d’Italia, lo stesso stadio in cui avevo esordito sedici anni prima. Due, sette, sette. Due stagioni nell’Atalanta, sette nella Fiorentina e sette nel Milan, anche se l'ultimo anno e mezzo è stato un calvario. Chi ha sbagliato nei miei confronti, chi mi ha mancato di rispetto, e ripetutamente, farà forse i conti con la propria coscienza”.

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AI MARGINI – “Poco prima della partenza per la tournée negli Stati Uniti, però, ricevo un sms dal team manager, l’ex arbitro Romeo: 'Tu non vieni'. Motivazioni e spiegazioni, zero. Elliott subentra al cinese, a fine luglio Leonardo e Maldini prendono il posto di Mirabelli ereditando anche la mia situazione. Leonardo in qualche modo mi rassicura e da quel momento smetto di essere considerato a disposizione.”

CAPITANO – “Mi dissero che Yonghong Li aveva deciso che la fascia sarebbe passata a uno dei nuovi. Quando me lo comunicarono spiegai che lo trovavo ingiusto, che stavano commettendo un grosso errore poiché nello spogliatoio ci sono delle gerarchie che dovrebbero essere sempre rispettate. Feci i nomi di Bonaventura e Romagnoli. Niente, Bonucci”

GATTUSO – “Mi convocò la prima volta volta poiché Brescianini e Torrasi erano infortunati. Calabria a centrocampo con la Fiorentina e lei in panchina? E' stata una scelta del mister, il quale aveva detto che non avevo minutaggio…”

CESSIONE – “Io non ho mai rifiutato alcuna squadra. Alcune squadre si fecero vive ma poi sparivano sapendo che non giocavo da oltre un anno”.

SCARPINI AL CHIODO – “Potrei ripeterti che mi hanno condannato a smettere. Non ho avuto nemmeno modo di salutare i tifosi allo stadio”

 

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