L’ex centrocampista rossonero, intervistato da Calciomercato.it, ha parlato di Pioli, di Maldini e della proprietà
COLOMBO MILAN PIOLI MALDINI PROPRIETA' / Dalla sfida contro la Juventus a Pioli, Maldini. Questi e altri i temi contenuti nell'intervista rilasciata in esclusiva a Calciomercato.it da Angelo Colombo, centrocampista rossonero nel triennio 1987/1990.
Domenica il Milan sarà ospite della Juventus capolista. La classifica parla di 16 punti di differenza tra le due squadre. Pronostico scontato?
“Sicuramente la qualità della Juventus è di gran lunga superiore a quella dei rossoneri. Queste gare però sono particolari e gli stimoli del Milan potrebbero attenuare le differenze tecniche. Diciamo che i bianconeri sono favoriti, ma la squadra di Pioli non sarà la vittima sacrificale”.
A proposito di Pioli, quattro punti in altrettante gare, al momento una media peggiore rispetto a Giampaolo. La scossa sembra non essere arrivata…
“Quando avviene un cambio in panchina in effetti si pensa ad una svolta. Al momento non è arrivata. Pioli però credo abbia le carte in regola per risanare questa situazione difficile”.
Qualcuno ha parlato di Champions League possibile…
“Non credo che il Milan riuscirà a qualificarsi per la Champions”.
A prescindere dalla qualità della rosa, cosa manca a questa squadra?
“La presenza della proprietà. A mio avviso sarebbe fondamentale, invece resta negli Stati Uniti, non va mai a Milanello, non rilascia dichiarazioni”.
Diverse critiche sono state fatte a Maldini, per alcuni non adatto al ruolo dirigenziale che ricopre. Concorda?
“E' assurdo criticare Paolo. E' l'unico, insieme a Boban, che parla con i giocatori, con l'allenatore, la sua presenza è quotidiana. Maldini ha il DNA rossonero”.
A gennaio si aspetta interventi sul mercato?
“Bisogna vedere la disponibilità economica rispetto a eventuali richieste del tecnico. In questi anni sono stati spesi tanti soldi, forse in modo sbagliato”.
Sacchi diceva: “Colombo è più importante di Maradona”. Ovviamente era un concetto estremizzato per sottolineare la sua predisposizione al sacrificio e al gioco di squadra. Al Milan attuale manca un giocatore con queste caratteristiche?
“Ogni giocatore deve mettersi al servizio della squadra. Sicuramente al Milan di oggi manca un leader”.