Milan, i numeri della crisi: Pioli peggio di Giampaolo e mercato rimandato

Sesto ko in 11 giornate per i rossoneri che ora affronteranno Juventus e Napoli. Tra i nuovi acquisti convince Theo Hernandez, gli altri ancora da decifrare

CALCIOMERCATO MILAN PIOLI GIAMPAOLO / Timidi segnali di ripresa, ma il risultato non cambia. Non è un brutto Milan quello che comunque, alla fine, contro la Lazio perde in casa, un'impresa che in campionato non riusciva ai biancocelesti dal 1989, e centra la sesta sconfitta in undici giornate di Serie A, facendo registrare un record negativo mai raggiunto dai rossoneri nel dopoguerra. La classifica si fa dunque preoccupante, con un undicesimo posto al pari dell'Udinese che dista solo sei punti dalla zona retrocessione, soprattutto alla luce del calendario che di certo non favorisce il lavoro di ripresa: archiviata la Lazio di Inzaghi, domenica i rossoneri saranno di scena a Torino contro la Juventus e dopo la sosta a 'San Siro' arriva il Napoli. Il rischio che la serie negativa si allunghi c'è ed i numeri parlano di una crisi che al momento vede Stefano Pioli far peggio non solo di Marco Giampaolo, ma anche di tutti gli altri allenatori passati sulla panchina del Milan negli ultimi anni. E se è troppo presto per dare giudizi sull'operato del tecnico, si possono già fare i primi bilanci sugli ultimi acquisti di un calciomercato Milan che ha portato un solo elemento, Theo Hernandez, in grado di imporsi da subito. Gli altri, chi più chi meno, ancora da valutare, in attesa del calciomercato di gennaio che dovrà portare altre soluzioni ed esperienza.

Milan, la media punti di Pioli peggio di Giampaolo

Dicevamo. La Lazio non vinceva a 'San Siro' contro il Milan in campionato da 30 anni ed il Milan non aveva mai perso sei partite su undici nel dopoguerra. Così la formazione rossonera si ritrova ora più vicina alla zona retrocessione (6 punti di distanza) che a quella Europa (il Cagliari è sesto con 8 punti di vantaggio). Il cambio in panchina non è arrivato nel momento più facile, soprattutto per chi è subentrato. Stefano Pioli ha ereditato una squadra reduce da quattro ko in sette giornate e con un calendario tremendo che di certo non hanno favorito il suo lavoro. Risultato: pareggio deludente alla prima contro il Lecce, sconfitta in casa della Roma, prima gioia con la vittoria sulla Spal e ieri quindi il ko con la Lazio. Quattro punti conquistati in quattro partite, un punto di media a gara. Giampaolo al momento dell'esonero ha chiuso con 1,29 punti di media a partita, pur facendo peggio nelle prime quattro gare alla guida del 'Diavolo': vittoria contro il Genoa, sconfitte contro Fiorentina, Torino ed Inter. E il calendario ora mette di fronte Juventus in trasferta e Napoli a 'San Siro': il rischio di allungare la serie negativa è forte.

In generale, nessuno nel dopo-Allegri aveva fatto così male come in questo avvio di stagione. Gennaro Gattuso ha salutato la scorsa estate dopo 82 panchine portando a casa la media di 1,73 punti a partita. Ancora meglio il predecessore Vincenzo Montella, arrivato a 1,75 in 64 incontri, sollevando inoltre una Supercoppa Italiana. Christian Brocchi nel finale della stagione 2015/2016 fece solo 1,14 punti di media in 7 partite, ma la stagione era ormai compromessa dopo la partenza con Sinisa Mihajlovic, che al culmine di cinque giornate senza successi fu esonerato chiudendo l'annata con una media di 1,76 punti a gara. Chiudiamo poi con Pippo Inzaghi, che guidò la formazione rossonera per 40 partite ottenendo 1,38 punti a match. Per le notizie di calciomercatoe gli ultimi aggiornamenti Clicca Qui!

Calciomercato Milan, nuovi da valutare. Caccia ai rinforzi d'esperienza

Al di là del risultato, che vista la situazione si fa comunque sempre più importante da raggiungere a qualunque costo, Milan-Lazio lancia qualche segnale positivo per il nuovo Milan di Pioli che, però, si aspetta qualcosa di più dai nuovi. Theo Hernandez è nei fatti l'unico rinforzo estivo che sta contribuendo in maniera importante in questo Milan: 8 presenze, 2 gol, 1 assist e soprattutto un lavoro enorme sulla sua corsia di competenza, dove sta diventando un fattore determinante. Con Pioli sta cominciando a trovare spazio Bennacer, mentre sono ancora da decifrare Duarte, Krunic (ieri la prima da titolare, 152' disputati in tutto), Rafael Leao al quale il tecnico continua a chiedere di più bacchettandolo e soprattutto Ante Rebic, per il quale sono già iniziate a circolare voci di un possibile addio a gennaio. Un oggetto misterioso da 127' complessivi in stagione. La svolta del Milan deve passare anche da lui, oltre che dal mercato invernale. 

I dirigenti sono già al lavoro con l'obiettivo di puntellare la rosa con alcune occasioni in più ruoli. A partire dalla difesa, dove come vi abbiamo raccontato su Calciomercato.it piace Lukas Mai del Bayern Monaco ma si monitora pure la situazione in casa Juventus, prestando particolare attenzione alle posizioni di Rugani e Demiral: uno dei due può partire, al Milan farebbero comodo. Occhio inoltre al 'caso Florenzi' alla Roma, gli estimatori in rossonero non mancano, mentre nelle ultime ore sono tornate a circolare voci su De Paul. Dalla Spagna suggeriscono inoltre le possibili occasioni Brahim Diaz e Carles Alena, che rispettivamente Real Madrid e Barcellona possono cedere in prestito. La priorità di Maldini e Boban però è inserire uomini rodati e d'esperienza: il sogno Modric pare destinato a restare tale, il connazionale Rakitic costa molto, mentre piste come quelle che conducono a Pedro e Deulofeu dipendono dalle partenze, di Suso o Rebic appunto.

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