Juventus-Bologna, attacco a Nicchi: “O regole poco chiare o le rigira”

Frecciata al presidente dell’AIA: “Ricordate i rigori su Zielinski e Cerri?”

JUVENTUS BOLOGNA NICCHI POLEMICA / Il rigore non fischiato al Bologna durante la sfida con la Juventus per l'intervento scomposto di de Ligt continua a far discutere. Il presidente dell'AIA Marcello Nicchi, a 'Radio Anch'io', ha ribadito con forza che il tocco del braccio del bianconero non fosse da sanzionare, rifacendosi all'articolo 12 della circolare 1-2019/20 della stessa AIA, che spiega le nuove norme sul fallo di mano. Il 'Corriere dello Sport', torna su due casi di inizio campionato: la norma, infatti, stabilisce che non ci sia infrazione se il pallone che tocca mani o braccia provenga dalla testa o dal corpo (piedi compresi) dello stesso calciatore. La seconda parte della stessa regola, però, spiega che il fallo va escluso anche quando il pallone che colpisce mani o braccia proviene dalla testa o dal corpo di un altro giocatore “che è vicino”.

Una fattispecie applicabile su due polemici casi di inizio campionato: durante Cagliari-Brescia, è stato assegnato un calcio di rigore agli ospiti per un fallo di mano di Cerri, che arriva dopo un colpo di testa ravvicinato di Chancellor. Circostanza simile, sempre nella prima giornata, a quella che portò al calcio di rigore per la Fiorentina contro il Napoli, quando Castrovilli spinse col ginocchio il pallone sul braccio di Zielinski. Nicchi, in entrambi i casi, avallò la decisione degli arbitri e il penalty, e nasce da qui l'interrogativo del 'Corriere delo Sport': “O le regole non sono chiare, oppure Nicchi pensa di poterle girare come più gli conviene. Rifiutiamo apertamente la seconda ipotesi, perché riconosciamo la sua buona fede. Ma allora gli chiediamo di ammettere che sbaglia”.

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