Italia, Mario Balotelli si racconta: “Meno problemi, fossi stato bianco”

L’attaccante della Nazionale svela dei retroscena del suo passato

MARIO BALOTELLI RAZZISMO / In un estratto del nuovo libro del giornalista Alessandro Alciato, 'Demoni', è possibile leggere parte delle vicende che hanno visto Mario Balotelli a confronto con il razzismo di chi lo circondava: “Fossi stato bianco, di certo non avrei tanti problemi. Ricevo però tante lettere da parte di ragazzini, che mi considerano un esempio, per non aver mai abbassato la testa dinanzi a episodi di razzismo”.

INFANZIA – “A scuola capitava che sparisse qualche merendina dai banchi, e in automatico pensavano fossi stato io. Un episodio però non dimenticherò mai. Avevo fatto tutti i compiti e sapevo mia madre mi avrebbe permesso di scendere e giocare a calcio. Gli altri bambini però mi dissero 'Mario, tu no. Sei nero'. Credevo non mi volessero perché esuberante, ma con gli anni ho scoperto la verità”.

Le cose non sono mai davvero cambiate per Balotelli, che ha dovuto leggere uno striscione orribile al suo nuovo esordio in Nazionale: “Il mio capitano ha sangue italiano”. Una lunga sfilza di episodi orribili da raccontare, come quello di Roma, quando ero a un bar con i ragazzi dell'Under 21: “Una moto si avvicina, rallenta e uno dei due in sella mi lancia un casco di banane, come fossi una scimmia. Sbaglia anche mira, colpendo la cameriera”.

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