Milan, un 3-4-fantasia per tornare a ‘ringhiare’

Il nuovo tecnico sembra avere le idee chiare sullo schieramento tattico

NOTIZIE MILAN / Traghettatore è un termine che non piace a Gennaro Gattuso. Il nuovo tecnico del Milan, spinto dalla fiducia pubblica mostratagli dal ds Mirabelli, vuole giocarsi le sue carte e sfruttare al massimo questa chance. Milanello ha ritrovato Ringhio in una veste nuova, anche se Ringhio è sempre Ringhio: grintoso, affamato di vittorie, pronto alle battaglie. Ma lui non ci sta e si sente diverso da quando era giocatore: sottolinea con orgoglio lo studio a Coverciano che gli ha portato il patentino da allenatore e ricorda la sua gavetta fatta di esperienze estere e in categorie inferiori, spesso con situazioni societarie traballanti, che gli hanno insegnato tanto. Lo hanno formato. Fanno di lui, oggi, un tecnico pronto a dire la sua a Bonucci e compagni. E anche in allenamento la musica è cambiata: intensità elevata, quasi come fosse una partita. Ma nulla è per caso, tutto lavoro basato su parametri: lavoro di scarico e ripresa su tratti di 7/8 kilometri e focus muscolare a metà settimana. Prima di concentrarsi sull'avversario e quindi sulla tattica.

Milan, per Gattuso  'enigma' attacco

La tattica, appunto: quella che ultimamente ha messo in difficoltà Montella e lo ha condannato all'esonero. Il Milan, oggi, non ha un'identità e Gattuso andrà a formare una base in relazione agli elementi presenti in rosa. E in particolar modo a quelli provenienti dal calciomercato. Difesa a tre, centrocampo a quattro e trittico offensivo da costruire. La 'sua Primavera' vista fino a qualche giorno fa giocava con i tre davanti disposti con l'unica punta e i due esterni larghi, anche se Gattuso ha curiosità sulle qualità di Suso. La telefonata con Berlusconi, nella quale si è parlato delle due punte, può essere un fattore 'decisivo' per spingerlo a provare il fantasista spagnolo nel ruolo di trequartista. Nei tre di centrocampo la certezza riguarda Kessie nel quale l'ex numero 8 si rivede molto. Gigio e Bonucci son due garanzie. Quattro giorni per preparare un pranzo domenicale dal sapore forte. Il Milan deve tornare a ringhiare.

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