Napoli, la 10 ad Insigne? Pro e contro di un’ipotesi concreta

Il campione azzurro ha chiuso la sua miglior stagione a Napoli

questo invece è video mercato mattina

NAPOLI INSIGNE MAGLIA 10 / Quanto può pesare una maglia? Tanto se è quella della tua squadra del cuore, indossata negli anni da colui che da molti è ritenuto il miglior calciatore della storia. Diego Maradona è andato via da Napoli più di 25 anni fa, eppure è presente come non mai in città. Nelle strade, tra i vicoli, l'ombra del campione argentino c'è sempre. Il ricordo resta vivo per la gente. Ecco perché, quando la società azzurra ha deciso di ritirarne la storica numero 10, tutta la città ha fatto un passo indietro. Diego è stato l'uomo che più di tutti ha contribuito a portare in giro per il mondo l'immagine, quantomeno calcistica, di una Napoli che voleva rispetto e riscatto. Ci è riuscito, perché come hanno sempre confermato le news Napoli degli anni a venire, in tutti i paesi del mondo l'immagine della città viene associata (anche e non solo) a quella del Pibe de Oro, rimasto in città per sette anni. Tutto finito dunque? No. Succede che a volte, 25 anni più tardi, la squadra torni a certi livelli ed in campo un ragazzino napoletano nato proprio qualche mese dopo l'addio di Maradona faccia sognare i propri tifosi. Qualcuno ci ripensa a quella maglia numero 10: sarebbe bello rivederla in campo sulle spalle di un ragazzo così, ma sarebbe anche un taglio netto con gli umori di una piazza che da sempre si affida ai ricordi più belli.

Napoli, Carmando 'chiede' la 10 ad Insigne: è giusto così? 

Da quando ha accantonato tutti i discorsi di calciomercato sul suo conto, con la firma su un rinnovo di gran lusso fino al 2022, Lorenzo Insigne è diventato un simbolo della squadra e della città. Diventa il più pagato, ma è anche il più determinante. L'ha dimostrato in campo: in doppia cifra con gol e assit, ha appena terminato la stagione più prolifica in maglia azzurra. E allora perché non fargli indossare la 10 che fu di Diego? Ieri al coro si è unito Salvatore Carmando, il massaggiatore del Napoi dello scudetto, uno che in città è considerato un personaggio storico e ha una rilevanza enorme: “Questa squadra bisogna solo lodarla, stiamo vedendo puro calcio che mancava dai tempi di Diego. Ogni domenica è stata fantastica, questa squadra fa divertire ed emozionare, Insigne mi regala immense gioie, merita la 10!”. Insigne invece, pur dicendo di voler fare come Totti a Roma, non si è mai pronunciato in merito: come ogni ragazzino nato a Napoli negli ultimi vent'anni, sempre con un pallone tra i piedi, anche per lui Diego resta il mito inarrivabile ed intoccabile. Così come forse la sua maglia. Ma quanto converrebbe al Napoli una scelta del genere? Sicuramente assegnare una maglia così importante sarebbe una responsabilità in più per il ragazzo, che anche in questa stagione ha dimostrato di essere libero mentalmente e di potersi esprimere ad altissimi livelli quando il discorso rinnovo e la rivalità con Mertens sono stati annullati. Sarebbe uno sprone in più, certo, sapere di essere riuscito a far innamorare di nuovo tutti, addirittura vestendo una maglia storica che per Napoli ha il valore di una reliquia tanto quanto l'ampolla del sangue di San Gennaro. Ma l'eccessiva responsabilità potrebbe anche incidere negativamente sul ragazzo di Frattamaggiore: tutta Napoli s'è sempre aspettata tanto da Insigne, forse più di quanto ci si aspettasse dagli altri per il solo fatto di essere un concittadino. E le aspettative si alzerebbero maggiormente con una investitura del genere. Un ultimo aspetto positivo ci sarebbe, ma forse interessa ancor di più alla società che alla piazza: il reinserimento della maglia col numero 10 equivarrebbe ad una importante mossa di marketing che, si spera, potrebbe fare presa sui tifosi. Ad oggi, la città è divisa, come ad un ballottaggio che, ai primi exit poll, non vede vincitori. Maradona, che a luglio sarà a Napoli per la cittadinanza onoraria, ha sempre espresso apprezzamenti per Insigne. Chissà che non possa deciderlo proprio lui il ballottaggio. Gli basterebbe una parola, infatti, per convincere tutto il popolo azzurro.

Gennaro Arpaia

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