Roma, Di Francesco style: la difesa a tre non è un tabù

Amante del 4-3-3, l’allenatore possiede una certa duttilità tattica

ROMA DI FRANCESCO MODULI / Salvo clamorose sorprese, nei prossimi giorni Eusebio Di Francesco sarà il nuovo allenatore della Roma. Prendere l’eredità di Luciano Spalletti non sarà semplice, anche perché in questa stagione ha mostrato una certa elasticità tattica nello scegliere il modulo più adatto ad ogni esigenza. E proprio quest’ultimo è uno degli aspetti più interessanti in ottica news Roma. L'allenatore del Sassuolo è spesso passato per un integralista del 4-3-3, ma la realtà racconta tutta un'altra cosa.

Di Francesco e la duttilità, ecco alcuni esempi

L’allenatore neroverde nel corso di questa sua esperienza in Emilia ha utilizzato vari schemi di gioco. Per esempio nella scorsa stagione, quindi 2015/2016, il tecnico neroverde si è reso protagonista con il suo 4-3-3 in quasi tutte le partite, mentre due anni fa, nel 2014/2015, contro Juventus, Torino e Verona aveva utilizzato il 3-4-3, mentre con la Roma il 3-5-2 (le ultime due squadre citate portarono ad una sconfitta, mentre con le prime due la partita si concluse sul risultato di 1-1). In questa stagione, quella che si è appena conclusa, invece in cinque occasioni è stato variato il modulo: contro Roma (4-2-3-1) Lazio (3-5-2) e Atalanta (3-4-3), sono arrivate le sconfitte, mentre con Palermo e Pescara (entrambe 4-2-3-1) sono arrivate due vittorie. 

Detto ciò, non vi è dubbio che il 4-3-3 sia il modulo preferito da Di Francesco, ma non è sicuramente un purista alla Zdenek Zeman. Il tecnico del Sassuolo nel corso di questi anni ha fatto vedere di saper utilizzare anche altri metodi di gioco, come ad esempio la difesa a 3, che in fase difensiva si trasformava spesso a 5, con lo scivolamento dei vari Vrsaljko, Lirola, Gazzola, Dell'Orco e Peluso sulla linea difensiva. 

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