Juventus, chi è Moise Kean: il primo ‘millennials’ a bersaglio in A

Il giovanissimo bianconero trova il primo gol e vuole diventare grande

NEWS JUVENTUS KEAN / Di lui si direbbe che è un predestinato, ma in realtà Moise Kean si è costruito il suo percorso passo dopo passo. Era stato il primo giocatore nato nel 2000 ad esordire in Serie A, poi ad esordire in Champions, ora ad andare in gol. Unico nei maggiori cinque campionati in giro per il continente europeo. Un gol che ha un sapore particolare, perché se nell'ultimo minuto del campionato che ti ha fatto esordire tra i grandi trovi il tuo primo gol e regali alla tua squadra la vittoria in trasferta, allora hai dentro qualcosa di speciale. “Ma devo lavorare ancora tanto perché questo è solo l'inizio”, dirà il ragazzo di chiari origini ivoriane ma di nazionalità italiana, consapevole che aver frequentato talenti come i suoi compagni di squadra non basta a renderti fenomeno, soprattutto se hai 17 anni. La sua storia è sui giornali da un po', da quando Allegri ha deciso che al passo coi fenomeni della prima squadra poteva starci: ora, però, bisognerà decidere il suo futuro e la Juventus dovrà farlo con un occhio particolare al prossimo calciomercato. Coi pari età ha dato tutto, ma in prima squadra le porte sembrerebbero chiuse per la continuità che un ragazzo prossimo alla maturità dovrebbe avere. E allora l'anno prossimo potrebbe indossare un'altra maglia, ma solo per fare esperienza e tornare poi alla base, perché “segnare alla mia età con addosso la maglia della Juventus è un sogno che si realizza”.

Juventus, i numeri di Moise Kean: il bomber 'millennial' che ha stregato tutti

Li chiamano “millennials” quelli nati dall'anno 2000 a seguire. Ci sembrano ancora dei ragazzi a pensarci e invece saranno le prossime star. Kean ha saputo fare da apripista tra club bianconero e nazionale italiana ma, come confermano le news Juventus, non sarà che il primo di una lunga schiera di nuovi talenti pronti a venir fuori già il prossimo anno. Questa stagione, però, per lui è stata la vera prima ad alti livelli: in 13 uscite con la Primavera bianconera ha segnato 11 gol, in 4 gare di Youth League (la Champions giovanile) ne ha fatti 2. Mica male. In massima serie è stato convocato per ben 13 volte quest'anno: l'esordio contro il Pescara, poi in campo anche col Milan, fino all'ingresso a partita in corso di ieri al 'Dall'Ara', contro il Bologna. Allegri aveva bisogno di un uomo che cambiasse gli equilibri, desse peso all'attacco e provasse a portare a casa l'intera posta in palio. Impossibile chiedere di più a Higuain o Dybala, già con la testa alla finale di Cardiff, così il classe 2000 prende il posto proprio della Joya. Dieci minuti, anzi quindici visto anche il recupero, gli basteranno: la punizione di Pjanic è perfetta, lui sa inserirsi tra il Pipita e Benatia, anticipandoli entrambi. Da Costa da un lato, pallone toccato di testa dall'altro. Allegri in panchina se la ride perché sa che sul talento di Kean c'è arrivato prima degli altri, ancora una volta. E già pregusta la Juve del futuro: da Spinazzola e Caldara, da Rugani a Bentancur, fino a Kean. Oltre Cardiff, c'è un futuro raggiante per i bianconeri.

Gennaro Arpaia

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