Juventus, Dybala: “Voglio vincere con Messi. Totti re prigioniero”

L’argentino bianconero: “Buffon mi ha dato il benvenuto a Torino”

NEWS JUVENTUS/ A poco più di una settimana dalla finale di Champions League tra Real Madrid e Juventus, Paulo Dybala ha rilasciato una lunga intervista a 'Il Venerdì'. L'attaccante argentino si è lasciato andare, partendo dalla sua infanzia per arrivare al suo approdo a Torino, passando per l'esperienza formativa di Palermo e per quell'esultanza da gladiatore diventata ormai un vero e proprio marchio di fabbrica.

Juventus, Dybala si racconta: da Palermo alla Supercoppa

“Da piccolo il pallone era tutto per me, a scuola mi annoiavo ed ho provato anche il basket. La scomparsa di mio padre? Di notte andavo a piangere in bagno senza papà e senza la mia famiglia. Piangerò ancora? Sul campo per una finale persa, nella vita per un amore andato”.

“In Italia ho imparato a difendere la palla e a Palermo, Gattuso, mi ha consigliato di non esagerare con i pesi – ha spiegato Dybala che proprio dal Palermo passò alla Juventus nel calciomercato estivo del 2015 –  Mi ha detto che non serve diventare Big Jim, basta avere esplosività nelle gambe. Ma ci tengo, perché se Cristiano Ronaldo ha fatto più di 360 gol è perché segna sia di destro che di sinistro. Io con un piede solo sono più marcabile e in Italia i difensori non scherzano”.

“La popolarità? Non mi dispiace fare autografi, anche se la mia ragazza Antonella è un po' preoccupata perché li chiedono anche a lei. Certo, se penso a Totti a Roma, penso a un re prigioniero, che non si può muovere nella sua città”.

“La Juventus? Il benvenuto me lo ha dato Buffon. Quando eravamo in difficoltà e perdemmo co il Sassuolo, Gigi ci diede un senso di responsabilità, di vergogna per le brutte figure. Da lì ho capito che alla Juventus non si cercano scuse”.

“La Dybala-mask? E' nata dal rigore sbagliato in Supercoppa Italiana contro il Milan – ha dichiarato Dybala, protagonista odierno delle news Juventus – La maschera è quella del Gladiatore, film che ormai ho visto trenta volte”.

Chiususa dedicata a Lionel Messi: “Mi mettono contro di lui nel gioco dei confronti, ma non devo dribblarlo. Lui ha già fatto mentre io sto facendo e voglio vincere con Messi in Nazionale, non al posto suo”.

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