L’Editoriale di Marchetti – Oggi parte l’Inter. Due soli volti nuovi, ma il futuro è dietro l’angolo

Consueto appuntamento con il nostro editorialista ed esperto di mercato di Sky Sport 24

EDITORIALE MARCHETTI CALCIOMERCATO INTER / MILANO – E' partita la nuova Inter di Thohir. La prima Inter di Thohir. Tutta griffata dal nuovo proprietario indonesiano. Nella forma e nella filosofia. Non ci sono più gli eroi del Triplete. Il primo giorno la faccia della stagione è quella dura e spigolosa di Vidic. A cui – si dice – possa essere consegnata quella fascia che dal braccio di Zanetti doveva passare su quello di Ranocchia, ma invece potrebbe essere un segno di discontinuità con il passato (e pregiudicare la trattativa di rinnovo con l'azzurro).

Solo due nuovi: Nemanja, appunto. E Tommaso Berni, il terzo portiere, cresciuto nel settore giovanile dell'Inter carichissimo per questa nuova avventura.

Ora Mazzarri si aspetta le altre pedine, i “suoi” rinforzi. Il primo è il centrocampista. La situazione di M'Vila mi pare piuttosto chiara. Finora è sempre mancato qualcosa, ma è sempre mancato dalla parte del Rubin Kazan. L'Inter ha chiuso ogni tipo di dettaglio sia con la società che con il giocatore (che addirittura è sceso due volte a Milano), il Rubin non ha invece ancora trovato un accordo con Taider. Ora sembra (sembra) che manchi l'ultimo sì da parte del proprietario dei russi. Poi telenovela finita? Di sicuro l'Inter vuole che il Rubin rispetti la parola: scambio. Altrimenti l'affare non si fa.

Poi manca ancora l'esterno di sinistra e un attaccante. Almeno. Se non anche un esterno offensivo e un altro centrocampista. Che forse è quello che vorrebbe di più Mazzarri. L'obiettivo sarebbe via Taider e Kuzmanovic, dentro M'Vila e Behrami, tanto per capirci.

Per l'attaccante ci vorrà tempo. Il primo nome, quello definito “perfetto” per le esigenze di Mazzarri è Jovetic. Sa giocare come prima e come seconda punta (quindi può giocare sia al fianco di Icardi che al fianco di Palacio). Al Manchester City non sta giocando proprio. E' vero, ha avuto problemi fisici. Ma finora l'investimento non ha pagato. E' una sorta di corsa contro il tempo, anche se al rallentatore. L'Inter lo prende in prestito, ma in prestito il City non lo dà. E soprattutto cederà soltanto uno fra lui e Negredo che è fra gli obiettivi dell'Atletico Madrid. Ecco perché è una corsa (giocata ancora su ritmi lenti). L'Inter potrebbe anche trovare un'accelerata importante se dovesse vendere Guarin, da cui troverebbe un ottimo carburante per il mercato.

Senza nascondersi l'Inter ha dovuto limitare la sua capacità di spesa, ha abbassato ulteriormente il suo monte ingaggi. Ma non vuole rinunciare ad essere competitiva. Punta sui giovani, vuole garantirsi il futuro. Non poter spendere non significa non poter programmare. Nessuno chiederà a Mazzarri di vincere immediatamente. Ma di buttare le basi sì. Basi che passano dal lavoro di Ausilio sul mercato, fino ai risultati sul campo che otterrà la squadra, sia in Europa che in Italia.

Si parte, intanto. In attesa di completarsi. Esattamente come l'Inter in generale: lavori in corso, per non sbagliare nulla…

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