L’Editoriale di Luca Marchetti – Il mercato dei sogni a Milano: Inter e Milan provano a ripartire. Così…

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EDITORIALE MARCHETTI MERCATO INTER MILAN / MILANO – Il mercato è sogni, per antonomasia. E Milano d’estate prova a buttare giù la sua formazione. Da una parte e dall’altra. Senza esagerare, trattative concrete. Anzi idee concrete, perché per alcuni la trattativa non è neanche partita. Ma qualche telefonata sì.

È Inzaghi in realtà che ha iniziato a movimentare il mercato rossonero. Galliani l’ha definito un’iniezione di entusiasmo. E lui lo ha dimostrato. Ha tentato (con successo) di convincere Menez ad accettare il progetto Milan: era stato corteggiato dal Napoli e dalla Fiorentina. Ma evidentemente la scossa di Pippo è stata decisiva (e magari anche qualche euro in più). Non si fermano qui, i sogni di Inzaghi. Pensa a una prima punta diversa da Balotelli (se Balotelli dovesse andare via). E il nome che gli frulla in testa non è uno da secondo piano, ma Mandzukic. E poi per il suo 4-3-3 perché accontentarsi. C’è Iturbe sul mercato? Perché non provarci allora? Una telefonata a Sogliano (direttore sportivo del Verona) non costa molto. Nulla di promesso anche perché la concorrenza sarebbe fortissima (Real, Napoli e Roma). E poi parliamoci chiaramente: per portare in rossonero questo tipo di giocatori è necessario vendere. E non solo un pezzo dell’argenteria. Due, tre o addirittura quattro. Robinho e Mexes sono sacrificabili: ma non basta la loro cessione. Kakà ha twittato una foto con sua moglie e visto che i problemi erano di natura familiare questo potrebbe significare che ha deciso di rimanere. Balotelli piace a molti, ma nessuno ha affondato. De Sciglio è uno dei giocatori che piacciono di più al Real. Non si vendono tutti, ma neanche nessuno. Il concetto è: se vuoi prendere quel tipo di giocatori a qualcuno devi rinunciare, per forza. I conti devono tornare. Ma quello che piace di più in questo momento al mondo Milan è poterci pensare a queste cose. A questi nomi. Insomma, come a dire, non sono più impossibili.

La stessa cosa sta succedendo all’Inter. Magari al contrario. Perché l’interesse del Real Madrid per Kovacic sta a testimoniare la bontà della scelta. L’investimento fatto sul ragazzo ora deve fruttare. Se lo vuole il Real significa che anche altrove hanno intravisto il dna del campione. E allora l’Inter vuole costruire la squadra intorno a lui. Intanto Hernanes a gennaio. Ora ne servono almeno un altro paio. Uno è M’Vila: l'accordo con il giocatore c’è e ora c’è bisogno di trovare quello con il Rubin. La prossima settimana si sono dati appuntamento a Milano: prestito con diritto di riscatto. Ma dentro ci possono essere inseriti anche giocatori (su tutti Taider). Poi l’attesa per Behrami (nessun contatto con il Napoli), quella per il suo gemellino in nazionale Xhaka (ma il Moenchegladbach non lo molla!). E poi l’attaccante: uno che sappia saltare l’uomo, che possa giocare come prima e come seconda punta e che sia già affermato a livello internazionale. In pole Hernandez (del Manchester): non basta? Seguito Lamela (che però il Tottenham non dà). Torres è ormai sfumato, ci sarà tempo per un eventuale assalto. Così come per Osvaldo che non ha le caratteristiche “giuste”: è più centravanti.

Ma anche l’Inter vuole crescere nella sua dimensione internazionale. Tante idee sul tavolo di Ausilio: partono sms, telefonate, idee, proposte scambi. Due cantieri aperti a Milano. Non quelli dell’Expo: qui si sogna…

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